Odori molesti, un esposto ai carabinieri

Depositati incartamenti e 38 firme per risalire alle emissioni denunciate da un gruppo di residenti. «Una vicenda che si protrae da anni». La posizione del comune

Puzze in viale Ticino, i residenti si lamentano

C’è chi in giardino ha posizionato dei filtri, per cercare di capire cosa si respira nell’aria del paese, come Renzo Pistoni, residente a Gavirate nella zona del centro Commerciale.

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E c’è chi invece è andato dai carabinieri non più tardi di qualche giorno fa per presentare un esposto contro ignoti per via di quelle emissioni maleodoranti che si avvertono nella zona lungo l’asta di viale Ticino.

È una questione aperta da anni, quella delle puzze nella zona attorno all’arteria che porta da Gavirate a Bardello. Lettere all’Asl, all’Arpa, al Comune, che alcuni mesi fa aveva accolto alcune delle persone che avevano dato vita ad una raccolta firme di residenti che si lamentano della situazione.

Jhonny Leonardi, l’estensore dell’esposto ai militari presentato lo scorso 27 aprile, vive in una parallela di viale Ticino e racconta di come da anni, e specialmente la sera, si respiri male. Parla, insieme a Pistoni, come portavoce delle decine e decine di firmatari di alcune petizioni che si sono succedute negli anni. Leonardi parla di «un odore acre che ti prende ai polmoni e che rende difficile dormire: d’estate è praticamente impossibile tenere le finestre aperte. Siamo molto preoccupati per i riflessi che questo potrebbe avere sulla nostra salute».

Per questi motivi il gruppo di residenti si sta muovendo oramai da diversi anni.
Il primo a sottoporre la questione alle autorità è stato Renzo Pistoni, che già nel 2004 cominciò a segnalare il problema. Poi altre lettere fino al 2010 all’Asl e all’Arpa e ancora raccolte di firme, fino al 2015.

Il risultato è che ancora oggi, a detta dei residenti, gli odori non sono cessati. Che fare? «L’ideale sarebbe cominciare a far sedere allo stesso tavolo le aziende che si trovano nella zona, come promessoci dal Comune qualche mese fa, riunione di cui ad oggi non abbiamo più avuto notizia – spiegano Leonardi e Pistoni – . Poi, installare una centralina che possa rilevare effettivamente quale sia la qualità dell’aria, sappiamo che in alcuni comuni sono presenti queste apparecchiature, e gradiremmo che anche nel nostro paese avvenisse una verifica dettagliata di cosa si respira. È in gioco la salute di tutti noi. La zona è densamente abitata e sono presenti anche le scuole».

Per il sindaco Silvana Alberio la questione non è nuova: «È stata fatta una petizione popolare in cui si allettava il Comune sul fatto che vi fossero odori molesti. Sul punto venne fatta anche una interrogazione consiliare. Ci sono diversi verbali fatti dai vigili, senza alcun riscontro. Era stata allertata Arpa, che ha eseguito i controlli».

«C’è poi un altro fattore. Non è chiaro se questo odore avvenga per emissioni a Gavirate o da altri comuni – spiega il sindaco. Non bisogna minimizzare, ma capire con quali strumenti di tipo legislativo o pratico possiamo muoverci. Nell’ufficio tecnico c’è un faldone che dimostra ciò che è stato fatto. Come amministrazione comunale abbiamo tutto l’interesse a sapere se c’è qualcuno che immette nell’aria fumi o cose ancora più pericolose, ma questi passi vanno affrontati nel rispetto della legge e con gli strumenti che abbiamo disposizione».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Maggio 2016
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