Per Alex Langer la buona politica ripara il mondo
La lista ConcittaDino ha presentato il libro di Marzio Marzorati e Mao Valpiana dedicato al fondatore del movimento dei Verdi italiani ed europei
«Alex valorizzava le differenze perché stare dentro la realtà significa accettare anche chi non la pensa come te e soprattutto ascoltare che cosa hanno da dire gli altri, capirne le ragioni per valorizzare le proprie. Questa era la sua forza». Marzio Marzorati è intervenuto all’iniziativa della lista ConcittaDino al bar Globe di Varese per la presentazione del libro “Alexander Langer” (Legambiente) curato insieme a Mao Valpiana. (foto, da sinistra: Dino De Simone, Marco Giovannelli e Marzio Marzorati)
A presentare il vicepresidente del Cigno Verde c’erano il capolista Dino De Simone e Marco Giovannelli, direttore di Varesenews. Un’occasione importante perché questo libro non è solo il dovuto omaggio a uno dei padri europei del movimento verde, ma è anche il passaggio ad un nuovo sentimento per i tanti “orfani” lasciati dal “maestro” Alex Langer. «Eravamo tutti arrabbiati con lui – ha detto Marzorati – per le tante cose che c’erano ancora da fare. Il patrimonio culturale che ci ha lasciato è immenso. Alex era in contatto con il mondo intero, migliaia di lettere, di documenti , un patrimonio di cultura ed azione straordinario».
Nel 1999 è stata costituita la Fondazione Alexander Langer Stiftung per mantenere viva l’eredità del suo pensiero e sostenere le persone, i gruppi e le associazioni che perseguono il suo impegno civile , culturale e politico. «Alex credeva profondamente nel dialogo – ha sottolineato l’autore – e le esperienze riportate in questo libro rimettono al centro l’importanza della politica che non è tutta brutta e sporca come troppo spesso si sente dire. La politica per Alex era lo strumento per prendersi cura della casa comune».
Il libro tratta dieci temi approfonditi da uno scritto di Langer e da un commento di un altro autore. «Nella sua vita non c’è stato nulla di scontato – ha concluso Marzorati – e questo contributo riprende continuamente l’esperienza e le parole, le relazioni e le visioni di futuro, le contraddizioni e le pratiche, le provocazioni e anche i tradimenti, le esagerazioni e l’ascolto della vita di Alex Langer. E credetemi il suo suicidio fu una questione solo personale. La guerra nei Balcani e i genocidi che ne seguirono non c’entrano nulla con quella scelta».
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