Richiedenti asilo: 16 associazioni vogliono incontrare il Prefetto
Lettera al Prefetto firmata da numerose realtà del territorio contro la "sciagurata campagna xenofoba, tesa a dipingere i probabili richiedenti asilo come malfattori della peggior specie"

Sedici associazioni della città scrivono al Prefetto di Varese. Oggetto, la situazione del possibile arrivo dei richiedenti asilo nella ex sede distaccata del Liceo Grassi, struttura gestita dalla Parrocchia che ha dato la propria disponibilità. Il Comune ha però opposto una forte resistenza al possibile arrivo dei 32 richiedenti asilo, come annunciato dalla Prefettura.
«Le associazioni saronnesi scriventi si dichiarano insoddisfatte per la mancata soluzione, in tempi accettabili, della controversia che vede la giunta Comunale di Saronno, guidata dal Sindaco Signor Alessandro Fagioli, opporsi a quanto predisposto in fatto di accoglienza dei richiedenti asilo, nell’ambito del territorio comunale – scrivono le associazioni -. A fronte di problemi umanitari che diventeranno sempre più grandi in mancanza di un piano organico nazionale per l’immigrazione, le associazioni scriventi si rifiutano di credere che non si possa adottare una rapida soluzione a un problema di ordine burocratico-amministrativo che ostacola la sistemazione almeno temporanea, di un così piccolo numero di persone bisognose di aiuto».
Le associazioni che Hanno scritto al Prefetto Giorgio Zanzi sono: ACLI Saronno, Agua Doce, ANPI Saronno, Associazione Centro Recupero Arti e Mestieri Asvap4, Auser Volontariato Saronno Centro di Incontro, Emergency Gruppo di Saronno GIVIS, Gruppo Alice, IDeA (Intercultura Donne e Accoglienza) Il Sandalo Equosolidale, L’Isola che non c’è, MASCI, Pastorale Migranti Zona IV, Pé no Chão.
«Il protrarsi nel tempo dello stato di incertezza circa la soluzione auspicata, rischia di generare tensioni tra gli opposti schieramenti della popolazione di Saronno, anche a causa di una sciagurata campagna xenofoba, tesa a dipingere i probabili richiedenti asilo come malfattori della peggior specie – scrivono le associazioni -. Le associazioni scriventi chiedono di essere ricevute, al fine di poter sollecitare la soluzione del caso “richiedenti asilo” e, nel contempo, di illustrare i servizi che le associazioni stesse stanno dando gratuitamente alla cittadinanza, servizi che potrebbero essere estesi al gruppo dei migranti».
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