Varese è una signora affascinante e solidale
Iniziano i festeggiamenti per i 200 anni della città. Un fitto calendario di eventi a partire da maggio fino a settembre. «Nel futuro della città c'è anche il turismo perché Varese si sta vendendo bene»
![Varese compie 200 anni](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/05/varese-compie-200-anni-536806.610x431.jpg)
«Varese è una signora affascinante capace di grande solidarietà». Il sindaco Attilio Fontana, nel giorno di inizio dei festeggiamenti per i 200 anni della città, riunisce le due anime di una storia che ha contraddistinto il capoluogo. A pochi metri da Palazzo Estense, infatti, oltre 50 associazioni di volontariato si sono date appuntamento per “Aggiungi un posto a tavola”, una iniziativa di “Varese solidale“, che ha organizzato sul sagrato della Basilica di San Vittore una cena per oltre 1000 persone, il cui ricavato garantirà un pasto per almeno 8.000 bisognosi.
«In un momento così buio e difficile – ha continuato Fontana – è incredibile di cosa sia capace Varese. Per quanto riguarda i miei due mandati devo dire che ho attraversato il punto più buio per le autonomie locali perché da una parte c’era il patto di stabilità che non ci permetteva di spendere i soldi che avevamo in cassa dall’altra le norme erano a parole federaliste ma nel concreto il comportamento dello Stato era assolutamente centralista. Eppure siamo riusciti a garantire i servizi».
A Palazzo Estense, a dare l’avvio al fitto programma per l’anniversario, c’erano anche Mauro Della Porta Raffo, presidente del comitato organizzatore, l’assessore alla cultura, Simone Longhini, e quello al marketing, Sergio Ghiringhelli, e a fare da moderatore il giornalista del “Corriere della Sera” Pier Giorgio Lucioni che ha ricordato in apertura le parole dello stesso assessore: «Varese sembra una piccola Irlanda e a differenza di Milano più che guardare avanti guarda in alto».
Mauro Della Porta Raffo, scrittore e giornalista, a Varese dal 1947, ha dedicato alla città una dichiarazione di affetto. «Mi è entrata nel cuore e, per qualche decadenza recente, mi ha anche addolorato. I 200 anni sono anche l’occasione per conosocerla più profondamente. Ricordo un aneddoto che riguarda mio padre, allora presidente dell’azienda di soggiorno e turismo. Per rispondere alla diceria comune che a Varese pioveva sempre, di comune accordo con le varie castellanze (quartieri, ndr) fece scrivere su tutti i muri: “A varese c’è sempre un raggio di sole“».
«Tra le tante conferenze per il bicentenario che sono inserite nel programma – ha detto l’assessore Simone Longhini – mi ha colpito quella dedicata al libro di Gianni Spartà il cui titolo è particolarmente evocativo. “Non è vero che a Varese non succede mai niente”. A Varese invece succedono molte cose e spesso sono fatto di rilevanza sociale e culturale. E per farle emergere occorre imparare a fare sistema».
Al centro del dibattito cittadino c’è la vocazione di un territorio che nell’ultimo secolo ha giocato una partita importante sul piano industriale. Oggi, secondo l’assessore Ghiringhelli, si gioca anche la partita dell’accoglienza e del turismo, per niente scontate per un territori che a ovest deve fare i conti con Stesa e la sponda grassa del Lago Maggiore e a est con il lago di Como, il più amato da George Clooney e dagli americani. «Nel futuro della città – ha detto Ghiringhelli – c’è anche il turismo che se potenziato affiancherà un’industria di livello mondiale perché Varese si sta vendendo bene. Un tempo Varese era anche un luogo di soggiorno, ma per tornare tale deve saper offrire servizi migliori e sviluppare una professionalità adeguata. Noi ci stiamo provando, anche partendo da piccole cose, che però sono fondamentali, come i menù in inglese nei ristoranti. Infine, lasciatemelo dire, basta bollare Varese come una città sporca e disordinata, perché non è vero».
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