Al via la bonifica della scuola fatta di amianto
Le fibre di asbesto sono utilizzate come isolante nei pavimenti, ma anche come vero e proprio materiale da costruzione, nelle pareti. L'eliminazione è un intervento atteso da anni, richiederà un cantiere complesso
Cassano Magnago dà il via al rifacimento – per lotti – delle scuole Ismaele Orlandi: un intervento impegnativo, per bonificare un edificio “fatto” di amianto.
Nella scuola le fibre di amianto sono usate come materiale da costruzione e non solo come isolante termico: non solo l’isolante dei pavimenti, ma intere pareti sono fatte di amianto. «Ovviamente già da tempo prendiamo precauzioni adeguate, si fanno controlli, non si trapanano i muri» spiegano il sindaco Nicola Poliseno e i tecnici comunali. «Quello che è uscito dalle indagini è rassicurante, i ragazzi non corrono rischi».
Dopo anni di attesa, però, finalmente si parte a realizzare l’intervento di bonifica e rinnovamento dell’edificio: lo spunto viene dal progetto governativo Scuole Sicure, che ha consentito di sbloccare le risorse economiche necessarie – quantomeno – ad un primo lotto. «Complessivamente servirebbero 2,5 milioni, partiamo con il primo dei tre lotti, ci impegneremo per portare avanti altri due» dice il sindaco Nicola Poliseno. Costo del primo lotto 811mila euro, 245mila euro dei quali a carico del Comune, i restanti finanziati dallo Stato.
L’intervento era stato già annunciato qualche mese fa, ora diventa operativo. «Eravamo pronti a partire, ma dovevamo far terminare l’anno scolastico». Le modalità della rimozione sono infatti particolarmente complesse e richiedono di isolare l’area d’intervento, proprio per la presenza di amianto. La fase più complessa è la «rimozione di vinil-amianto» dei pavimenti, che deve essere fatta raschiando le superfici «in ambiente confinato», cioè in un ambiente che eviti dispersione di fibre di amianto. «Per verificare che non ci siano dispersioni, prima si sigillano gli ambienti e poi si fa un test producendo fumo artificiale». Se il fumo non esce dall’edificio, significa che l’ambiente è «confinato» e che quindi si può lavorare. Meno complessa sarà invece la demolizione delle pareti in amianto, costituite da pannelli compatti. I materiali rimossi vengono trattati come rifiuti speciali e gli operai avranno poi ambienti di decontaminazione, per eliminare le tracce di amianto quando usciranno dall’area di cantiere. Il tutto sotto la stretta vigilanza dell’Asl, cui spetta appunto controllare fin dalla fase di allestimento del cantiere.
La bonifica e ricostruzione della scuola – entrata tra i venti progetti più rilevanti in Italia – è stata preferita alla costruzione di un nuovo edificio perché «la struttura portante è di ottima qualità»: l’ala oggetto dell’intervento verrà rimodellata anche negli spazi interni, crendo su ogni piano tre aule principali, un blocco servizi, un ripostiglio, un’auletta per attività complementari.
L’intervento richiederà diversi mesi: si parte in estate, ma «a settembre la scuola non sarà ancora pronta», come ha spiegato il sindaco ai genitori intervenuti. «Stiamo organizzando in modo da ridurre il disagio» aggiunge la dirigente scolastica Annalisa Wagner. «Il prossimo anno avremo 17 classi, abbiamo 13 aule. Stiamo valutando due diverse soluzioni: una prima ipotesi è fare rotazioni delle classi usando anche gli spazi dei laboratori. Altra soluzione invece sarebbe recuperare quattro spazi nuovi: ricavare due aule dall’aula magna e altre due dai laboratori, da smantellare e rinnovare successivamente, come era già previsto».
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