Ci sono nuovi investitori per la Imf
Questa volta ci sono buone probabilità che la trattativa vada in porto. Gabriele Galante: «Quando un'azienda come la nostra va giù è il sistema che crolla. È questo effetto domino che dobbiamo evitare»
«Stiamo lavorando per la continuità della Imf». Gabriele Galante, proprietario della storica meccanica di Creva di Luino, sa che le parole sono pietre e da quando la sua azienda è in concordato preventivo le ha sempre pesate molto. Questa volta però ci sono buone probabilità che la trattativa con alcuni investitori vada in porto, anche se lo stesso imprenditore incrocia idealmente le dita. «Siamo in una fase delicata – continua Galante – in cui deve prevalere il buon senso da parte di tutti».
Come sempre il pensiero dell’imprenditore luinese va ai suoi dipendenti e ai tanti fornitori che in questi anni hanno lavorato con la Imf . Ricordiamo anche che le difficoltà di questa storica azienda, considerata da sempre un esempio virtuoso del territorio, sono iniziate con il venir meno di alcune grosse commesse a causa dell’embargo russo.
«In questi momenti difficili – continua Galante – è normale che ci sia qualcuno che o dall’interno o dall’esterno cerchi di trovare dei vantaggi da questa situazione. Ciò che conta è dare continuità a questa azienda, sia per la mia gente sia per i fornitori che lavorano con me da 45 anni, che sono cresciuti con la Imf e per i quali nutro un sincero rispetto. Capisco la loro situazione, perché l’ho provata anche io quando i miei clienti, aziende più grandi della nostra, hanno fatto venir meno le loro commesse».
Galante spinge per la realizzazione di una rete vera che coinvolga imprese, istituzioni e parti sociali per provare a risollevare quel sistema territoriale crollato sotto i colpi di una globalizzazione che non sempre permette all’imprenditore di tenere sotto controllo tutte le variabili. Una cosa è certa: in questo momento durissimo Galante non sta pensando a salvare se stesso, quanto il valore sociale della Imf. «Quando un’azienda come la nostra va giù è il sistema che crolla – conclude l’imprenditore -. È questo effetto domino che dobbiamo scongiurare e noi stiamo lavorando per evitarlo».
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