Il ballo di fine anno servirà ad aiutare Deborah
Festa di fine scuola in stile americano per l'Isis Stein. L'evento organizzato dagli alunni per raccogliere fondi da destinare a Deborah Iori, affetta da una malattia rara
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Per la prima volta la tradizione americana del famoso ballo scolastico di fine anno arriva anche all’istituto superiore “Edith Stein” di Gavirate con un obbiettivo ben preciso: aiutare a salvare la vita della mamma di un ex alunno.
Stiamo parlando di Deborah Iori, una donna affetta da una rara malattia che sta lottando per la sua vita contro il tempo. La donna, ammalata, non riceve sostegno dallo Stato, e rischia di veder svanire i miglioramenti da lei conseguiti dopo le lunghe e costose cure affrontate durante lo scorso anno a Dallas in America.
L’unica speranza per la sopravvivenza di Deborah è la gente ed è proprio da quest’ultima che è scaturita l’idea del ballo di fine anno che permetterà di raccogliere soldi che saranno devoluti interamente a Deborah per sostenere le cure contro la sua malattia.
L’evento è stato organizzato, infatti, per la prima volta, dai quattro rappresentanti d’istituto che si sono fatti carico, in collaborazione con Project C, dell’organizzazione della serata intitolata “Stein by night”. La festa è aperta a tutti gli studenti dell’Edith e non solo, sono infatti invitati anche tutti i ragazzi degli istituti superiori della provincia che intendono contribuire a quest’azione di beneficienza e al contempo passare una serata divertente e alternativa con gli amici il 13 Giugno e festeggiare così anche la fine della scuola.
«Vorrei ringraziare pertanto Lorenzo Gucciardo, Federico Mazzotta, Cecilia Gallotti e CarlottaAndrea Alesini per la loro disponibilità e il loro impegno -a commenta il figlio di Deborah, Matteo – Non è da tutti a vent’anni pensare al no-profit dimenticandosi dei bisogni personali. A tutto ciò va dà aggiungersi la disponibilità dei docenti dello Stein, che non solo hanno contribuito motivando i ragazzi, hanno loro stessi, tramite una raccolta tra colleghi donato una busta per Deborah. Grazie a tutti!»
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