“Il campo è chiuso”, i grandi protestano con le foto di quando giocavano
Su Facebook i reclami dei residenti: “Così i nostri figli obbligati ad andare all’oratorio”. E c’è chi posta gli scatti amarcord della “leva calcistica del 68’”
Ad Agra i ragazzini in questi giorni di vacanza spensierata subito dopo la scuola non dicono: “mamma io esco”, ma : “vado al campo”. Solo che da qualche giorno i cancelli dello spazio verde di proprietà della parrocchia sono chiusi e c’è un cartello che spiega: il campo resterà aperto il sabato e la domenica, durante la settimana potete andare all’oratorio di Runo (Dumenza) e si declina ogni responsabilità per danni a persone o cose. La faccenda è stata raccontata a casa, e alcuni iscritti al gruppo Facebook “Sei di Agra se…” si sono lamentati della situazione.
Il campo da calcio, di fianco alla canonica e non distante dal centro del paese, è un’area recintata che funge da centro di aggregazione. Da sempre in paese è vissuto come un centro di ritrovo e tanti sono i ricordi dei “grandi” che hanno postato sempre sulla pagina del social foto sbiadite di partite di calcio perdute oramai nel tempo. Perché questa decisione?
Il parroco, Corrado Marchino, raggiunto al telefono, preferisce non commentare: «Non voglio fomentare altre polemiche».
Un’interpretazione prova a darla il sindaco del paese, Ernesto Griggio, che minimizza: «C’è stato un malinteso. Cioè il parroco ha voluto prendere la decisione di aggregare i giovani nel periodo estivo e quindi farli andare tutti nella struttura di Runo in un unico punto dove poter gestire al meglio le risorse per questo servizio, dove vengono offerte molte attività ora che la scuola è finita».
Don Corrado è parroco, oltre che di Agra, anche di Dumenza (e della frazione Due Cossani), il paese immediatamente a valle. Si tratta di un territorio molto vasto e montano dove per muoversi da una località all’altra è complicato. «Non facciamo della questione una polemica più grande di quella che è», conclude il sindaco Griggio.
Vuole invece puntualizzare sulla faccenda Andrea Colombo, portavoce dei molti genitori dei bambini, almeno una decina. Consigliere di minoranza, Andrea ha contattato Varesenews per esprimere la sua opinione in merito. «La nostra è una piccola comunità e anche in consiglio comunale si collabora tutti per promuovere Agra. Ognuno è libero di scegliere se andare all’oratorio oppure no. Il campo da calcio è stato costruito dai nostri genitori, è sempre stato pulito da noi appartiene alla memoria e allo spirito di quanti vivono qui e qui sono cresciuti. E’ vero che c’è l’oratorio. Però ha un costo e non tutti possono permetterselo. Per il resto in paese non c’è niente e da generazioni questo posto è utilizzato come punto di ritrovo tant’è che in tanti su Facebook hanno pubblicato le loro foto di quando andavano a giocare».
Ma non solo. Per Colombo chiudere il campo è un errore anche a fronte dei tanti turisti tedeschi e milanesi che in questo periodo cominciano ad arrivare in paese.
«Noi siamo a favore dell’oratorio, quello che non sta bene è la limitazione della libertà che è stata imposta ai nostri ragazzi. Don Corrado ci ripensi e coinvolga il consiglio pastorale».
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