Il primo consiglio alla Liuc fa il pieno di cittadini
Molto partecipata la prima seduta dell'era Cerini. Presidente dell'assise Davide Mazza, nominati i capigruppo e approvate le linee programmatiche. Segnale di distensione da Castellanza al Centro che non vota contro
Pieno di pubblico per il primo consiglio comunale dell’era Cerini a Castellanza. Erano almeno un centinaio, lunedì sera, nel salone all’ingresso dell’università Carlo Cattaneo, luogo scelto dal primo cittadino per questo primo appuntamento con i consiglieri comunali.
La sindaca ha prestato giuramento e, dopo l’elezione del presidente del Consiglio Davide Mazza, ha presentato i punti programmatici della sua giunta, ricalcando quello che era il programma elettorale con un particolare accento sulle questioni ambientali, del decoro urbano, della partecipazione e della viabilità (il 29 giugno ci sarà un primo incontro sul nodo del Buon Gesù a cui è invitata a partecipare la cittadinanza, ndr).
Il dibattito sulle linee programmatiche si è acceso solo quando hanno preso la parola Angelo Soragni, che ha ricordato a Partecipiamo di rappresentare una minoranza legittimata a governare, e Marinella Colombo che ha subito messo in chiaro il tipo di opposizione che intende mettere in atto: nessuno sconto alla neosindaca e linea dura sui cavalli di battaglia leghisti, a partire dalla questione rom.
Più morbida la linea scelta da Paolo Colombo di Castellanza al Centro che ha scelto di astenersi come atto i fiducia nei confronti di Mirella Cerini, in attesa di vedere quali saranno le prossime mosse., così come Michele Palazzo.
In questa prima seduta sono stati anche nominati i capigruppo dei vari gruppi (Luigi Croci per Partecipiamo, Angelo Soragni per Lega Nord-Città Libera, Paolo Colombo per Castellanza al Centro, Michele Palazzo per Sognare Insieme Castellanza e Romeo Caputo) e i consiglieri che compongono la commissione elettorale.
A seguire il sindaco ha proposto e ottenuto l’approvazione degli indirizzi per la nomina dei rappresentanti dell’amministrazione in enti e società e l’annullamento in autotutela della delibera che stabiliva le tariffe della Tari, per un ritardato inoltro al Ministero delle Finanze.
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