La rappresentanza ha un futuro?
Per i suoi primi 50 anni di vita Cna Varese non si è limitata a festeggiare ma ha posto le questioni principali sulla vita dell'associazione
Per i suoi primi 50 anni di vita Cna Varese non si è limitata a festeggiare ma ha posto le questioni principali per affrontare il futuro. I tre livelli dirigenziali, rappresentati da Franco Orsi, presidente provinciale, da Daniele Parolo, presidente regionale, e Daniele Vaccarino, presidente nazionale, hanno dimostrato coraggio per aver rivolto a se stessi e agli associati presenti alle Ville Ponti le domande più scomode, quelle che nessuno vorrebbe sentirsi rivolgere in un momento di festa.
Chiedersi quale futuro puo’ avere la rappresentanza, così com’è concepita e organizzata oggi, può sembrare una domanda retorica e in parte lo è. I vertici di Cna però hanno cercato di evitare la retorica nelle risposte date alla platea. Si è parlato espressamente di «errori di visione fatti negli anni passati», della necessità di cambiare ed essere più duttili e propositivi con «servizi evolutivi», che tengano conto «dei cambiamenti del mercato», e soprattutto della capacità di «fare lobby» in modo sano e costruttivo, tutelando, attraverso una legge ad hoc, gli interessi pubblici e generali rispetto a quelli di singoli e privati che «trafficano intorno ai parlamentari» e rappresentano solo se stessi.
Un messaggio che deve essere arrivato chiaro e forte ai politici seduti in prima fila, i parlamentari del Pd espressione del territorio, Senaldi, Gadda e Marantelli, e anche al nuovo sindaco del capoluogo, Davide Galimberti, seduto in terza fila e ancora inconsapevole dell’imminente vittoria al ballottaggio.
Tra gli appunti, fissati sull’invito, di un affezionato consulente di Cna Varese c’è (secondo lui) la spiegazione di tanta longevità e forse anche un pezzo della risposta rispetto alla direzione da prendere nell’immediato futuro. «L’associazione di categoria è come un drago a due teste: una imprenditoriale e una politica. Loro non sono né l’una né l’altra, motivo della loro importante ragione di esistere. Sono istituzioni indispensabili per una sana democrazia».
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