Ospedale di Tradate: le difficoltà di passare sotto Varese
Dal primo gennaio scorso, il Galmarini fa parte dell'ASST Sette Laghi dopo aver lasciato l'ospedale di Busto. Un passaggio riorganizzativo ancora in atto
«Al Cup non sanno neanche quando si possono prenotare tantissimi esami. Tristezza” Un lettore ci scrive amareggiato dopo una visita al CUP del Galmarini.
L’ospedale di Tradate dal gennaio scorso è passato sotto la direzione dell’ASST Sette Laghi, abbandonando Busto Arsizio. Un’integrazione che si sta lentamente costruendo e che lascia ancora, qua e là, alcune criticità.
La Riforma sanitaria voluta dal Presidente Maroni è ben lontana dall’essere a regime ( si parla infatti di un decennio). Il problema grosso, però, sta nel servizio ai cittadini quando i cambiamenti hanno prodotto vuoti che sono ancora da colmare.
L’offerta assistenziale, soprattutto ambulatoriale, del Galmarini era infatti disegnata su un rapporto stretto con l’ospedale di Busto Arsizio: alcune specialità era state organizzate a livello centrale trasversalmente su tutti i presidi. Slegandosi da quel sistema, ci si è trovati a dover ricostruire i servizi con le specialità del Circolo di Varese: operazioni ancora in corso.
Ad aggravare la situazione è sopraggiunta l’estate con il doveroso piano ferie che garantisce a tutti il diritto alle vacanze. Così , certi ambulatori sono rimasti scoperti e il personale del CUP non è stato in grado di dare risposte in tempi definiti: « Purtroppo questi sono problemi di tipo organizzativo che vengono erroneamente vissuti come segnali di un indebolimento del presidio – commenta il direttore del presidio Brunella Mazzei – Ma l’ansia o la preoccupazione sono infondate. Stiamo lavorando per riorganizzare le nostre specialità di concerto con la nuova azienda. Ci sono criticità come in urologia, dove il distacco da Busto ha lasciato un unico medico a cui non possiamo chiedere di fare i miracoli. C’è massima apertura da parte del professor Marconi e con lui si cerca di sistemare la questione. Ugualmente abbiamo un costante confronto con il dottor Segato della gastroenterologia per vedere di organizzare al meglio l’endoscopia digestiva. Ci sono buone notizie per l’oculistica dove arriverà in rinforzo un medico da Varese, mentre la neurologia è in sofferenza perché una dottoressa si è licenziata».
Le criticità del passaggio da Busto a Varese non si potevano risolvere prima dell’estate?: « Tutti gli anni, con l’arrivo del periodo di ferie, dobbiamo fare i conti con qualche problema organizzativo».
La dottoressa Mazzei non nega che esitano lacune ma assicura il massimo impegno per dare risposte a tutte le richieste della popolazione
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