Palestra di Azzate, la storia infinita

Nel 2009 la palestra veniva finalmente aperta al pubblico ma i problemi strutturali sono emersi subito. Da quel momento è partita una battaglia con l'impresa costruttrice. Ora il Consorzio dovrà investire 260 mila euro per riqualificarla

Azzate, varie

(Nella foto il campo principale della palestra con l’indicazione delle aree difettate)

Quella della palestra di Azzate è una storia piuttosto travagliata. La struttura è molto bella e inserita in un edificio scolastico all’avanguardia. Ma le cose non sono andate come sarebbe dovuto.

Rivediamo i passaggi di questa vicenda, come riportati dall’Informatore Comunale di azzate.

A fine agosto del 2009 la palestra delle scuole medie di Azzate vedeva la luce, a due anni e mezzo dall’approvazione del suo progetto. La palestra fa parte della scuola secondaria di primo grado “Leonardo da Vinci” ed è gestita dal Consorzio della Valbossa (Comuni consorziati: Azzate, Bodio Lomnago, Brunello, Crosio della Valle, Daverio e Galliate Lombardo; Comuni convenzionati: Cazzago Brabbia e Inarzo).

La gara di appalto era stata vinta dalla Dieffe Costruzioni spa di Giugliano in Campania, Napoli, risultata aggiudicatrice su 59 ditte che avevano partecipato al bando. La palestra è pronta, o quasi, e nel gennaio 2009 viene effettuato il collaudo statico, seguito da quello amministrativo nel luglio 2010. Sempre a luglio 2010, a seguito di questioni intercorse con la ditta che aveva eseguito i lavori, il Consorzio della Valbossa viene citato in giudizio arbitrale per dirimere la situazione che si era fatta intricata. In attesa della sentenza e in via cautelativa, il Consorzio decide di non pagare l’ultimo SAL ovvero lo stato avanzamento lavori, cioè le rate con cui si pagano progressivamente  i fornitori che realizzano i lavori, alla società Dieffe che aveva eseguito i lavori e che in questo periodo si trasforma da spa in srl.

Nel frattempo erano emerse alcune criticità a seguito delle quali il Consorzio ha chiesto, nel corso dell’arbitrato, i danni all’impresa che aveva eseguito i lavori.
Dal canto suo, la Dieffe srl chiedeva danni e interessi al Consorzio per i mancati pagamenti e per alcune riserve apposte ai libri contabili, affermando di aver sostenuto spese maggiori per lavori non previsti a capitolato per circa 750.000 euro oltre a danni e interessi non quantificati per circa 1.500.000 euro.

Le spese dell’arbitrato, da dividersi a metà tra Consorzio e Dieffe srl, sono state molto alte, oltre 100.000€ senza considerare le spese delle perizie. Secondo il Comune di Azzate Dieffe srl non ha mai pagato la sua parte, se non in misura minima perciò il Consorzio ha dovuto sostenere quasi per intero le spese dell’arbitrato.

Come risultato finale il Consorzio deve alla ditta esecutrice circa 50.000 euro (molto meno di quanto richiesto da Dieffe), importo che sarà saldato dall’ultimo SAL non pagato dal Consorzio.

La situazione attuale.

Al momento il Consorzio è in attesa che Equitalia, che vanta crediti nei confronti della Dieffe srl, comunichi le modalità di pagamento degli importi residui ancora dovuti, che saranno quindi pagati dal Consorzio non alla Dieffe srl ma ad Equitalia (Dieffe srl, infatti, ad oggi non esiste più), in quanto sua debitrice per ragioni che non hanno nulla a che fare con l’edificazione della palestra. Per contro le richieste della Dieffe srl nei confronti del Consorzio non sono state accolte, se non in minima parte, in sede di arbitrato.

La palestra, per alcune discipline sportive, attualmente non può essere utilizzata da adulti ma solo da bambini, a causa degli avvallamenti della pavimentazione, limitazione evidentemente inaccettabile. Cosa fare, a questo punto?

A giugno 2013, non appena eletta, l’attuale amministrazione ha deciso di effettuare delle verifiche sul massetto (la gettata di cemento sotto la pavimentazione). Si sono tenuti alcuni incontri con imprese specializzate in risanamenti di massetti, posa di pavimentazioni di legno e livellamento di grandi superfici industriali. Queste aziende sono state interpellate per valutare concretamente lo stato di fatto, definire le possibili azioni correttive e rendere quindi la palestra pienamente utilizzabile.

Il costo aggiuntivo per il Consorzio è di circa 260.000 euro, cifra certamente importante. Ma senza correre ai ripari i Comuni si ritroverebbero con una palestra, già costata circa 2.5 milioni di Euro, praticamente inutilizzabile.

La soluzione prescelta
Per sanare i difetti costruttivi della palestra si è scelto di realizzare un massetto a secco con equalizzatori e distanziali in legno massello, riscaldato a pavimento, appeso alla struttura lignea tramite l’utilizzo di speciali archetti portatubo, con finitura superficiale in parquet. L’importo di questi lavori è di 259.900 euro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Giugno 2016
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