Per boschi e monti a cercar… rose
Il nostro ricercatore di fiori e arbusti racconta la salita al Monte Tre Croci con gli incontri floreali fatti
![Fiori lungo il cammino](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/06/fiori-lungo-il-cammino-543991.610x431.jpg)
Il giorno 26 maggio decido di andare al M. 3 Croci nella convinzione di trovare finalmente la orchidea listera fiorita e riportarne la foto; appena parcheggiata la macchina nelle vicinanze del bar “Irma” proseguo nella strada che passa davanti alla ex colonia alpina, sempre più in disfacimento per cause naturali; guardandomi attorno vedo una pianta che normalmente cresce in ambienti poco luminosi si tratta dell’Erba sofia (Descurainia sophia) (1) una brassicacea un tempo nota sia per uso alimentare sia per uso farmaceutico, usi entrambi superati sia per il rarefarsi della pianta, ormai scomparsa da alcune regioni sia perché si rimedia con preparati sintetici più efficaci; vicino, ma sul lato verso la roccia si vede la Stellina cruciata (Asperula taurina) (2) il termine cruciata deriva dal fatto che le foglie sia le superiori che le mediane sono disposte a croce, mentre taurina deriva dal fatto che chi procedette alla classificazione la vide nel torinese. Terminata la parte in piano, inizia la salita lungo la Via Sacra perché dedicata a tutti i corpi che costituiscono nel loro insieme l’esercito, e subito mi trovo il Sigillo di Salomone maggiore (Polygonatum multiflorum) (3) che si distingue dal comune sia per le dimensioni poiché il maggiore può arrivare a lunghezze anche superiori al m mentre il comune non supera i 40 cm, sia per il profumo particolarmente intenso nel comune e quasi mancante nel maggiore ma soprattutto per l’infiorescenza caratterizzata da una successione lineare di fiori singoli nel comune, da almeno 2 fiori per ogni peduncolo che si distacchi dal ramo per il maggiore, i Sigilli di Salomone, cosi chiamati per un ingrossamento della radice simile ad un sigillo, le tre piante il maggiore, il comune ed il verticillato (quest’ultimo visto qualche volta sulla cima Paradiso) sono 3 liliacee. Si riprende a salire, quando ad una curva l’occhio intravvede una crassulacea che ritengo vicina alla fioritura che avverrà a Luglio od Agosto prossimi si tratta di un Semprevivo a fiori grandi (Sempervivum grandiflorum) (4) che normalmente lo si vede dove la vegetazione superiore cessa, nei pascoli alpini, ma si trovano anche sul gruppo del parco del Campo dei fiori dia sulla cima di mezzo sia sul versante di Nord-est del M, 3 Croci; qui il semprevivo a fiori grandi si presenta in rosette del diametro che varia con il passare degli anni fino a diventare di oltre 10 cm a questo punto con il caldo di luglio-agosto da origine al fiore causando la morte dell’intera pianta; la capacità di accumulo di liquidi nelle foglie è rilevante come a capacità di trattenerli infatti il nome di semprevivo deriverebbe dal fatto che esemplari già asciugati abbiano ripreso vitalità; curioso è inoltre che una delle specie di semprevivo sulla base di un editto di Carlo Magno dovesse essere messa sui tetti delle case agricole per difenderle dagli effetti dei fulmini, tanto che una varietà è indicata come “tectorum” a ricordo di quella usanza. Finalmente vedo una rosa fiorita è in un angolo con poca luce si tratta di Rosa dalle foglie coriacee (Rosa caesia) (5) che ha la foglia divisa in 5 parti, il fusto può superare i 2 m di altezza, le foglie si presentano con una specie di pelosità su entrambe le facciate, il fiore si presenta con i cinque petali leggermente rosati soprattutto per quanto riguarda la parte più esterna. A questo punto decido di andare oltre, nella parte pianeggiante del sentiero ricordo una rosa rossa sull’altura di destra salgo ma non è fiorita ridiscendo, con qualche difficoltà da questo grosso rialzo, supero il cortile della ex-colonia alpina e sorrido nel vedere il cancello regolarmente chiuso con tanto di catena (cancello, catena e lucchetto sono tutti arrugginiti) ma completa il quadro la mancanza di recinzione per ca. 2 m, di positivo noto che una pianta di giglio Martagone presenta un bel bocciolo che entro una ventina di giorni potrebbe fiorire; il sentiero risale un poco, al primo cavo elettrico senza l’involucro di sicurezza vi è un bivio a destra si torna all’auto a sinistra si va al punto di arrivo della palestra di roccia opto per la sinistra mi avvio per il sentiero che conduce alla palestra lungo il sentiero la fotografia del giovane studente di farmacia caduto qualche anno orsono, vicino una statua del Cristo che un addetto alla costruzione dell’Albergo del Campo dei fiori ci ha lasciato in ricordo dopo di che un raggio di sole illumina alcune Faggiole (6) frutti del Faggio che ritengo opportuno riprendere, augurandomi che venga ripreso l’utilizzo della faggiola per uso alimentare perché in altri tempi era stato abbandonato solo per la variabilità della produzione in ciascun anno; poco più avanti mi accorgo che 2 cavi sono posati da più di dieci anni a terra, apparentemente la struttura in gomma che li ricopre è particolarmente buona, non capisco quale Ente abbia potuto realizzare un impianto senza un minimo di attenzione per l’incolumità pubblica e per un tempo così lungo ma, pur con tutti i dubbi del caso proseguo fino ad arrivare alla zona di arrivo degli scalatori della palestra di roccia qui sulla mia destra dove inizia il bosco vedo una Orchidea maschia (Orchis mascula) (7,8) , le 2 foto che pubblico non sono messe li per far vedere le mie scarpe quasi nuove o mostrarvi la gamba scoperta perché indossavo pantaloni sportivi fermi al polpaccio, ma con la prima foto ho voluto sottolineare la bellezza dell’infiorescenza mentre la seconda mostra la robustezza dell’intera pianta; visto che la giornata pur non essendo particolarmente limpida consente anche foto di paesaggio vi offro uno scorcio che riprende Brinzio, la Valtravaglia, Germignaga e la parte sud di Luino e la parte di lago antistante (9); risalgo ancora un poco e trovo alcune Listere maggiore ma sono ancora in bocciolo solo una ha aperto un fiore ma ritengo opportuno proseguire e arrivato in vetta sono ripagato dalla vista della Dafne odorosa (Dafne cneorum) (10,11) questa pianta, in via d’estinzione, la si trova comunemente in territorio varesino su terreno calcareo oltre i 700 m di altezza anche qui il panorama è bellissimo. Fatto, con qualche fatica quest’ultimo tratto ridiscendo sulla strada e ti trovo una bella Rosa montana (Rosa montana) (12) con la foglia composta da 7 foglioline è difficile vedere questa rosa sotto i 1000 m di altezza. A questo punto termina l’uscita.
Teresio Colombo
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