Randagismo, animalisti in rivolta contro la legge regionale

Enpa, Lav e altre 74 associazioni hanno firmato una lettera per chiedere al consiglio regionale di non votare le modifiche del progetto di legge 228 che tocca la materia del randagismo

Cane abbandonato

Il prossimo Consiglio Regionale vede in agenda la votazione del progetto di legge 228-bis in materia di ”Evoluzione del Sistema Socio-Sanitario Lombardo: modifiche ai Titoli V e VIII della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 – Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità”.

Le associazioni che si occupano di animali e di quelli domestici in particolare, a partire dall’Enpa e dalla Lav, criticano le modifiche relative alla gestione degli animali randagi e chiedono di fermare la legge con una lettera appello al presidente Maroni e ai consiglieri regionali. Ecco il testo della lettera firmato da 74 realtà.

A dispetto del titolo, parte delle modifiche apportate al T.U. costituiscono un arretramento di almeno 10 anni rispetto a quanto invece è stato ben fatto sino ad oggi. Ci riferiamo specificamente alla lettera C, comma 1 dell’articolo 2 che introduce sostanziali modifiche peggiorative alle norme relative la tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo.

Innanzitutto è opportuno precisare che a differenza di quanto il Legislatore regionale attuò nell’iter di approvazione della ex l.r.16/2006 (poi trasposta al Titolo VIII Capo II del T.U.), la definizione dei contenuti del pdl 228-bis non ha previsto un processo inclusivo nel quale le associazioni lombarde che quotidianamente operano nel territorio al fine della migliore implementazione della norma stessa
potessero dare il proprio contributo.

Tale mancanza è in palese controtendenza rispetto alla volontà più volte espressa dalla Regione (anche nei Piani Triennali di attuazione) di mettere in rete i vari stakeholder (Comuni, Province, Veterinari pubblici e privati, Scuola e Università e, appunto, le Associazioni).
Alla Consulta Regionale Randagismo non sono mai pervenute richieste di parere, seppur a mero titolo consultivo, così come non sono mai state convocate associazioni singolarmente o in rappresentanza. Non c’è stato neanche il tempo di potere chiedere una formale audizione presso la commissione consiliare referente.

Il risultato delle modifiche contenute nel pdl 228-bis, se approvato, è che la norma di riferimento vedrà sostanzialmente cancellate le disposizioni che hanno rappresentato un valore aggiunto rispetto ad analoghe leggi regionali di altre regioni. In estrema sintesi, le modifiche peggiorative sono riportate nella tavola sinottica qui allegata. Le modifiche proposte nel pdl 228-bis risultano pertanto:
– Inspiegabili, perché nessuna associazione impegnata nell’attuazione della legge è stata coinvolta nel processo di revisione;
– illogiche, perché la Direzione Generale Sanità, in una nota alla Consulta Regionale Randagismo, ha “rassicurato” che nel testo di legge resteranno solo i principi generali mentre aspetti più tecnici saranno inclusi in un successivo Regolamento (ma le modifiche già apportate comunque mantengono alcuni aspetti tecnici e cancellano interi articoli contenenti principi fondamentali);
– dannose, perché il nuovo testo della legge riporta la Lombardia indietro di 10 anni nella prevenzione del randagismo e nella tutela degli animali d’affezione.

Sulla base di quanto esposto, le sottoscritte associazioni,

CHIEDONO AL CONSIGLIO REGIONALE DI:

– non approvare la lettera C), comma 1 dell’articolo 2 del pdl 228-bis e rinviare così eventuali proposte di modifica degli artt.104-114 del T.U. ad un successivo confronto con le associazioni; in alternativa
– approvare gli emendamenti che saranno presentati per ripristinare il testo vigente. Siamo fiduciosi in un Vostro positivo riscontro alle istanze rappresentate e auspichiamo pertanto una riconciliazione dei rapporti della Regione Lombardia con il mondo del volontariato.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Giugno 2016
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