Varese, città al fianco della Repubblica
Saluto delle autorità all’alzabandiera e alla cerimonia per celebrare un 2 giugno speciale: 70 anni di vita repubblicana ripercorsi dalle istituzioni
La partecipazione delle donne al voto ha rappresentato una tappa fondamentale nella conquista dei diritti politici e dei valori democratici, aprendo il percorso ad una crescita a livello istituzionale attraverso il riconoscimento delle istanze di cui le donne sono portatrici.
E tutte le istituzioni presenti oggi, 2 giugno 2016 alla cerimonia dell’Alzabandiera nella piazza dedicata proprio alla Repubblica, lo hanno ricordato.
Repubblica italiana che veniva scelta 70 anni fa dagli elettori liberi dl giogo fascista che indicavano una forma di stato, e sceglievano tutti, uomini e donne, i propri rappresentanti all’assemblea Costituente che avrebbe dato alla luce l’anno successivo la carta entrata in vigore nel 1948 e ancora oggi patrimonio di tutti noi.
Lo ha sottolineato il prefetto di Varese Giorgio Zanzi, grande conoscitore della città che ha saputo cogliere alcuni elementi fra i più profondi soffermandosi brevemente coi giornalisti. «La città di Varese ha una sensibilità che nasce addirittura dalle guerre rinascimentali» ha ricordato Zanzi. «Con la sua sobrietà e col suo modo di essere riservato, sa come essere presente nei momenti importanti».
Con la fascia tricolore il sindaco di Varese Attilio Fontana, giunto alla fine del mandato elettorale e in rappresentanza di tutta la comunità ha parlato della festa della Repubblica che «è festa di un popolo che deve ritrovare l’identità per superare questi momenti di grave difficoltà».
«Credo – ha concluso Fontana – che questa debba essere una festa che non vada celebrata dal punto di vista formale ma sostanziale».
Alla cerimonia di piazza, cui hanno partecipato numerosi parlamentari della provincia di Varese e le più alte cariche civili e militari della città è seguito nell’aula magna dell’università dell’Insubria, in via Ravasi, l’intervento della professoressa Gilda Ripamonti, docente di diritto penale progredito presso l’Università degli Studi dell’Insubria, che ha delineato il percorso che ha portato alla conquista del voto da parte delle donne in Italia.
È poi seguita la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore, che costituiscono un simbolico risarcimento morale che lo Stato Italiano con legge del 2006 ha inteso attribuire ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ed ai familiari dei deceduti.
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i barbari sognanti sull’attenti all’inno di mameli con la fascia tricolore sono qualcosa di inguardabile…dopo decenni di lotta per la secessione e forconi contro i terroni cosa non si farebbe per una cadrega vero?