Varese Pride, più di duemila in piazza
Un lungo serpentone colorato quello che si è snodato per le vie della città e che ha raggiunto Via Bernascone per l'evento a favore dei diritti delle persone LGBT
Più di duemila le persone che oggi, sabato 18 giugno, hanno partecipato al VaresePride. Un numero di partecipanti che ha superato le aspettative e che ha visto la vie della città riempirsi di palloncini, musica e colori.
«Siamo tantissimi, esiste una Varese colorata che ci riempie d’affetto – ha commentato Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese -. Questa è una giornata importante, è un momento di allegria e di festa ma anche un modo per rivendicare pari diritti».
Una manifestazione storica per la città che prima d’oggi non aveva mai visto sfilare per le sue vie il movimento LGBT e sostenitori, a favore dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e intersessuali. Un serpentone che si è mosso in modo pacifico tra strass, cappelli colorati, piume, vestiti eccentrici e facce dipinte seguendo la musica dei carri, ballando e cantando.
Diversi i momenti in cui si è ricordata anche la tragica vicenda di Orlando e le motivazioni per cui tante persone oggi hanno deciso di scendere in piazza. In particolare, da uno dei carri sono stati distribuiti finocchi freschi con un volantino, per ricordare che, ancora oggi ,in alcuni paesi del mondo l’omosessualità è considerata reato e punita con la pena di morte. In Italia, solo nell’ultimo anno, i casi denunciati di omofobia sono stati 104.

Partita da Piazza Cacciatori delle Alpi appena dopo le 15, la manifestazione è stata aperta dagli organizzatori che hanno srotolato lo striscione “Varese Pride”, dando inizio all’evento. La manifestazione ha poi seguito il percorso stabilito, seppur cambiato negli ultimi giorni dal Questore, senza interruzioni e ha raggiunto Via Bernascone, passando da Via Dandolo, Via Cavour, Via Vittorio Veneto e Via Magatti, dove si è tenuta la conclusione.
Qui ci sono stati diversi interventi e un minuto di silenzio per le vittime di Orlando. Hanno dato il loro contributo Arcigay e Agedo Milano, l’associazione dei genitori Omosessuali. Ma anche il viceconsole americano Rami Shakra che ha ricordato: “La lotta per i diritti LGBT è una lotta per i diritti umani”. Presente anche il presidente nazionale di Arcigay, Flavio Romani e le associazioniL’Albero di Antonia e l’Arci. Poi, ancora spazio alla musica e alla voglia di farsi sentire, appena in tempo per evitare l’arrivo del temporale.
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Il Comune non ha patrocinato l’evento e il sindaco non è stato nemmeno presente, che Vergogna!
@axelzzz85
Che pretende dal partito (Lega) che ha sempre aperto la cloaca di bocca usando toni omofobi, che considera i gay dei malati.