20 anni di lotta alla corruzione

Lettera aperta del presidente di Transparency International Italia Virginio Carnevali

corruzione generiche

20 anni di lotta alla corruzione, lettera aperta del presidente di Transparency International Italia

Sono passati già vent’anni da quel luglio del 1996 in cui, con altri amici sdegnati dallo stato del Paese, sconvolto da Tangentopoli, decidemmo di dare vita alla sede italiana di Transparency International, con lo scopo di arginare la corruzione. Eravamo consci che in due decenni non si sarebbe potuto sradicare del tutto questo odioso comportamento criminale, ma certamente confidavamo che a distanza di due decenni lo stato del nostro Paese sarebbe stato ben migliore di ciò che in realtà vediamo oggi.

Purtroppo devo constatare che la situazione odierna non è poi molto diversa da quella di vent’anni fa: le indagini per corruzione sono all’ordine del giorno, dai vertici politici alla più piccola pubblica amministrazione, nessuno sembra aver sviluppato gli anticorpi a questo cancro della nostra
È vero che alcuni passi avanti sono stati fatti, in particolare a partire dal 2012 con l’approvazione ed i successivi miglioramenti della legge anticorruzione, che ha dotato il paese di alcuni presidi per prevenire il fenomeno: l’istituzione di un’autorità ad hoc, la riforma del patteggiamento, l’introduzione del concetto di analisi dei rischi anche nel settore pubblico, la reintroduzione del reato di falso in bilancio, il reato di auto riciclaggio e da ultimo le norme contro i cosiddetti “furbetti del cartellino”

MA NON BASTA

Questi seppur meritevoli miglioramenti non sono ancora sufficienti per contrastare l’operato di corrotti e corruttori, che invece in questi vent’anni si è “ingegnerizzato”. Se si vuole tirare fuori il Paese dal pantano economico e morale in cui giace è necessario imprimere un’accelerazione importante alla lotta alla corruzione.

Come presidente di Transparency International Italia, per onorare questi primi vent’anni di attivismo civico, chiedo a Governo e Parlamento che si impegnino entro i prossimi due anni a:

– Far approvare una legge efficace a tutela dei whistleblower. Al momento un disegno di legge, buono seppur migliorabile, giace nei cassetti delle commissioni affari costituzionali e giustizia, dopo essere stato approvato dall’Aula della Camera.

– Introdurre una regolamentazione puntuale delle attività di lobbying, che consenta ai cittadini di conoscere il come e il perché delle decisioni pubbliche.

– Riformare l’istituto della prescrizione senza però dimenticare il diritto degli imputati a un giusto processo, equo anche nei tempi.

– Migliorare ancora l’istituto della confisca dei beni, in modo tale che colpisca i corrotti con la stessa durezza dei mafiosi. Grazie alle risorse derivanti dalla vendita di questi beni, lo Stato italiano può rientrare ampiamente delle spese necessarie a migliorare il sistema della giustizia, rendendolo più veloce ed efficiente.

– Estendere effettivamente il reato di corruzione ai privati

Mi sembra poi opportuna l’apertura di un tavolo di lavoro da parte del Governo aperto alle opposizioni e con il contributo di ANAC, ANM e associazioni e organizzazioni civiche, per analizzare alcune questioni tanto importanti quanto complesse, come ad esempio la non punibilità per chi denunci fatti di corruzione, anche se ne è coinvolto, o l’utilizzo di agenti sotto copertura, in particolare per gli appalti economicamente rilevanti, per stanare i corrotti nonché una sorta di filtro per le nostre imprese che si trovano ad operare in paesi “difficili”.

Mi piacerebbe infatti vedere applicata a livello europeo e mondiale lo stesso rigore e autonomia che connota i nostri pubblici ministeri, pronti – giustamente – ad aprire indagini su aziende italiane che male si comportano all’estero, senza farsi influenzare dal danno arrecato al Paese da tali inchieste.

Come sappiamo, in altri Paesi a noi vicini come Gran Bretagna, Francia e Germania, non esiste una totale indipendenza della magistratura inquirente, che spesso si trova bloccata dai propri governi, in grado di far chiudere i fascicoli se ravvisano un pericolo per “gli interessi economici nazionali”.

Insomma, di strada in questi anni ne abbiamo percorsa molta, ma l’orizzonte è ancora lontano. Per questo, in occasione del ventennale di Transparency International Italia, mi appello nuovamente a tutti i cittadini onesti e liberi, chiedendo loro di supportarci nella nostra difficile missione.

Virginio Carnevali
Presidente di Transparency International Italia

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 05 Luglio 2016
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.