Brexit, la Lombardia sarà la nuova Londra
Agenzia del farmaco e Corte europea brevetti potrebbero diventare "lombarde". L'ipotesi è del Centro Studi Confindustria Scenari economici di giugno. Ribolla: «La risalita modesta e i rischi di instabilità»

Con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, la Lombardia si candida ad diventare la nuova Londra una candidatura che potrebbe portare all’ombra della Madonnina l’Agenzia Europea del Farmaco o uno dei Tribunali della Corte europea dei Brevetti. Questo è uno degli scenari illustrati dal Centro Studi di Confindustria Lombardia durante una conferenza stampa presso Assolombarda.
«La Brexit non è una buona notizia, – ha detto il presidente regionale degli industriali Alberto Ribolla -. Sarebbe stato meglio che non fosse accaduto, anche perché viviamo in un mondo nel quale siamo tutti interconnessi e ciò che succede anche dall’altra parte del mondo ha ripercussioni ovunque. I cambiamenti rappresentano sempre un’opportunità per la Lombardia, così come per il Paese, e noi dobbiamo essere tempestivi e reagire. La Lombardia ha capacità di essere attrattiva e si candida ufficialmente a diventare la nuova Londra, una Londra più complessa e articolata e non esclusivamente dipendente dalla finanza. La Lombardia è la regione più competitiva del nostro Paese ed è tra le regioni più competitive in Europa».
«Per questo motivo Confindustria Lombardia – ha continuato Ribolla – ha apprezzato la volontà del sindaco di Milano Sala, e il presidente di Regione Lombardia Maroni, di cogliere al volo l’opportunità di sostituire Londra come centro finanziario europeo, e aggiungerei manifatturiero. Portare in Lombardia le due istituzioni consentirebbe di accrescere il peso delle rappresentanze istituzionali europee sul nostro territorio, e rappresenterebbe un’opportunità di avere maggiore influenza in un settore, quello finanziario, che mai come in questo momento è di vitale importanza per le imprese».
Confindustria Lombardia quindi si farà promotrice di sinergie con le istituzioni così come con gli altri attori economici regionali replicando lo schema che ha portato la Lombardia in pole position per ospitare il World Manufacturing Forum, a partire dal 2017, grazie al lavoro svolto di concerto con Regione Lombardia e il Politecnico di Milano e allo stanziamento dei fondi ad hoc per quella che viene considerata la Davos del manifatturiero.
«Se tutti sono più produttivi anche le imprese sono più produttive – ha concluso il presidente regionale di Confindustria – tutti i player devono essere ottimi per raggiungere questi obiettivi, e non dobbiamo farci distrarre dallo shock del cambiamento bensì dobbiamo cogliere al volo le opportunità che ci si presentano. Ma per coglierle dobbiamo essere veloci e tempestivi nel gestire al meglio e a nostro favore il post Brexit»
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