Sparatoria nel primo pomeriggio nel centro di Tradate

Ci sarebbe un regolamento di conti dietro alla sparatoria che nel primo pomeriggio di oggi, sabato 9 luglio, ha improvvisamente rotto la quiete del dopopranzo in via Carducci, la strada che dalla rotonda della vecchia entrata dell’Ospedale porta verso il centro di Tradate.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, attorno alle 13,30 un uomo armato di un vistoso fucile da guerra (forse un MK16) ha raggiunto in auto via Carducci, ha parcheggiato e si è diretto verso il civico 9, proprio di fronte alla sede della Cgil. L’uomo ha trovato il cancello chiuso e si intrufolato nel cancello della casa di fianco, scavalcando una siepe per raggiungere l’appartamento al 1° piano che sembra fosse il suo obiettivo.

Nello scavalcare la siepe è inciampato e il fucile ha sparato alcuni colpi, almeno 5, che sono andati a conficcarsi nell’asfalto. Secondo una testimonianza sono stati poi sparati ulteriori colpi in direzione del balcone e delle finestre dell’appartamento al civico 9. Poi l’aggressore è fuggito in auto in direzione della rotonda che conduce all’ospedale.

Dalla casa presa di mira subito dopo sono usciti diversi individui (un testimone dice almeno una decina) che sono scappati prendendo le scalette che portano verso il centro città, facendo perdere le loro tracce.

Sul luogo della sparatoria sono arrivati in breve tempo i Carabinieri di Tradate e i soccorsi sanitari. Si è levato in volo persino l’elisoccorso, ma quando i militari sono riusciti ad entrare in casa non hanno trovato nessuno. Sul posto il nucleo investigazioni scientifiche dei Carabinieri che ha effettuato i rilievi, e anche il nucleo operativo dei Carabinieri di Varese che ha effettuato un sopralluogo alla presenza del Comandante provinciale.

Per tutto il pomeriggio via Carducci è stata chiusa al traffico, e i Carabinieri hanno interrogato i vicini e due testimoni, di cui almeno uno ha assistito alle fasi della sparatoria.

Secondo indiscrezioni tutti i protagonisti di questa strana vicenda sarebbero di origine sudamericana (forse dominicani), ma i Carabinieri non hanno rilasciato finora alcuna dichiarazione ufficiale.