Comerio: “Nell’impresa ciò che conta è il capitale umano”
Il presidente di Univa è intervenuto all'assemblea del Gruppo giovani imprenditori. «Ogni passaggio della vita di un'azienda parte sempre dalle persone e dalla loro valorizzazione»
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Riccardo Comerio, presidente dell’Unione degli industriali della provincia di Varese, è intervenuto all‘assemblea annuale del Gruppo Giovani Imprenditori. Alle Ville Ponti erano presenti anche i vicepresidenti, Tiziano Barea e Roberto Grassi, e il direttore Vittorio Gandini. «In un territorio, come quello della provincia di Varese, dove esistono più di 51 aziende per chilometro quadrato, l’impresa non è solo una risorsa – ha detto Comerio – ma è anche patrimonio culturale. La cultura d’impresa è parte integrante del nostro essere varesini e varesotti. E a custodire e a tramandare questo bagaglio culturale legato al lavoro e all’innovazione sono, per il oltre il 90% dei casi, delle attività famigliari».
«Voler affrontare dunque il tema del passaggio generazionale, così come ha deciso quest’oggi di fare il nostro Gruppo Giovani – ha continuato il presidente di Univa – ha implicazioni più ampie di quelle che coinvolgono questa platea riunita a Ville Ponti. Quando a Varese si parla di passaggio generazionale, parliamo di come tramandare e perpetrare nel tempo il nostro stesso Dna. Vuol dire parlare del futuro, non solo delle aziende e degli imprenditori, ma di tutto il territorio. Nella scelta del tema da porre al centro di questa Assise, il nostro Gruppo Giovani Imprenditori ha dunque dimostrato lungimiranza. Una scelta, tra l’altro, che testimonia come questo movimento non rappresenti solo una palestra per la formazione di una nuova generazione di titolari d’impresa. Questo gruppo è molto di più. È un’organizzazione nella quale sta prendendo forma la futura classe dirigente del nostro territorio. Una missione che, per certi versi, è condivisa dalla stessa LIUC – Università Cattaneo. Il nostro ateneo è allo stesso tempo luogo di costruzione di nuova imprenditorialità, nuovi manager, nuovi lavoratori, nuovi innovatori. Delle imprese, ma non solo».
«Lego il Gruppo Giovani alla LIUC – ha concluso Comerio – per un motivo molto semplice: per testimoniare quanto l’Unione Industriali investa tempo, risorse e impegno nella costruzione di una nuova generazione. Sia essa di industria nel senso più ampio del termine, sia essa amministrativa. La cultura d’impresa è motivo di sviluppo generale. E, come Unione, pensiamo che non ci sia investimento più proficuo che quello sulla persona. Ogni passaggio generazionale, così come ogni aspetto della vita di un’azienda, non può che partire da qui: dalle persone, dalla loro valorizzazione. Di passaggio generazionale in passaggio generazionale ci sono cose che non cambiano: per un progetto di successo serve un guizzo creativo. Poi per concretizzarlo bisogna certo mettere in campo le tecnologie più innovative e le strategie competitive più di avanguardia, ma tutto nasce dalla competenza e dall’esperienza degli uomini e delle donne. In questo il Gruppo Giovani Imprenditori riveste un ruolo fondamentale».
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