Il segretario cittadino di Forza Italia: “Ecco la prova dell’accordo Malinberti”
A poche ore dall'insediamento del Consiglio comunale di Varese, Forza Italia non le manda a dire al neosindaco e diffonde una nota che inizia cosi: "Pensavo fosse amore invece era un calesse: il Malimberti"

A poche ore dall’insediamento del Consiglio comunale di Varese, Forza Italia non le manda a dire al neosindaco e diffonde una nota che inizia cosi: “Pensavo fosse amore invece era un calesse: il Malimberti”.
“Altroché illazioni – si legge nel comunicato firmato dal segretario cittadino Roberto Leonardi – Pensavo che quello del neo sindaco fosse amore per la città, invece anche oggi abbiamo avuto la conferma dell’accordo Malimberti, il cui prezzo pagato e’ sotto gli occhi di tutti: dopo aver collocato i giusti Alfieri (il maiuscolo e’ voluto) garanti di tale accordo, assessorato urbanistica e assessorato ai servizi sociali, questa mattina il neo sindaco e la sua maggioranza imbarazzata hanno incoronato come presidente del consiglio comunale proprio colui che da una parte aveva definito il neo sindaco un galantuomo e dall’altra si era scagliato contro Paolo Orrigoni definendolo “una persona inaffidabile, priva di qualsiasi moralità e dignità”. Non direi proprio modi di esprimersi da presidente del consiglio comunale, figura super partes, garante del buon funzionamento del consiglio comunale e del dialogo costruttivo tra maggioranza e minoranza”.
“Il galantuomo ha ringraziato anche così il suo finto adulatore – prosegue Leonardi – creando però un malcontento e un palese imbarazzo nell’ambito della stessa maggioranza, la quale turandosi il naso, ma anche la bocca, prima ha definito (cons. Crugnola-Varese 2.0) “inquietanti” gli amici noti di Malerba, poi ha ripudiato lo stesso Malerba, dichiarando di non volerlo in maggioranza (noi neanche all’opposizione!), ma alla fine lo hanno votato! E Zanzi che aveva dichiarato che da bravo agronomo sapeva benissimo come non fare attecchire le malerbe in città e che Varese 2.0 sarebbe stata la garanzia che un certo modo di fare politica non avrebbe più trovato posto nell’amministrazione della città? Probabilmente le malerbe, a dosaggi elevati, producono stati confusionali, ricorrenti amnesie e scelte inconsapevoli. Che cosa non si fa per conservare il posto da vicesindaco! E questo e’ il rinnovamento? Varese riparte davvero? Me lo auguro da cittadino, prima ancora che da segretario di partito, ma le premesse non sono tra le migliori. Quando i varesini si accorgeranno che è stato venduto loro un sogno, quando finalmente si accorgeranno che la festa è finita, quando si accorgeranno che dietro alla voce e ai modi da parroco di paese si cela una fame di potere lunga 23 anni, una sgradevole supponenza e che la partita elettorale e’ stata giocata solo contro qualcuno e qualcosa e non per qualcosa, allora si’ che si potrà ripartire davvero”.
“E il caso Molina? Tema chiuso? – conclude infine Leonardi – Tutto quello che si è letto sui giornali sui prestiti fatti con le pensioni sociali degli ospiti e le voci sull’appalto mensa affidato senza gara perché Fondazione di diritto privato avranno un approfondimento e un chiarimento da parte del neo sindaco? Oppure si risponderà come si è fatto oggi nei confronti del cons. Binelli, dicendo che bisogna andare avanti, superare ogni obiezione e richiesta di chiarimento della minoranza perché è un momento di festa, perché Varese deve ripartire davvero, perché il sindaco ora riceve i cittadini, perché il lago presto sarà balneabile, perché il suo stipendio lo decideranno i cittadini con referendum, perché non bisogna disturbare l’Anac perché la festa e’ iniziata, ecc.?
Slogan, solo slogan! Povera Varese! Forza Italia, e tutta l’opposizione, da oggi vigilerà sull’operato della nuova amministrazione con un’opposizione costruttiva e propulsiva e la cosa ancora più interessante e’ che da quanto emerso dal primo consiglio comunale di oggi anche parte della maggioranza vigilerà sull’amministrazione: il mondo è proprio cambiato e la vera sinistra non esiste più”.
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