La Cisl molto critica sulla chiamata diretta dei docenti
In attesa di conoscere le linee guida del Ministero, il sindacato chiede il rinvio del nuovo sistema o la mediazione degli uffici scolastici
Sindacati critici con il Ministero dell’Istruzione per la chiamata diretta dei docenti. In attesa di conoscere le linee guida, la Cisl chiede di sospendere per quest’anno la procedura o di coinvolgere gli uffici scolastici. Si parla di un sistema di reclutamento del corpo docente non più in base alle graduatorie ma sulla scorta di indicazioni del dirigente in merito alle competenze e alle qualifiche che il professore dovrà avere.
Con un comunicato, la Cisl parla di «discutibile efficientismo di facciata da parte del MIUR che non ha acconsentito al rinvio di un anno dell’avvio della chiamata diretta da parte dei Dirigenti scolastici, sta provocando un caos organizzativo mai visto nelle scuole costringendo i dirigenti scolastici a revocare le ferie del personale e le proprie per procedere alla definizione dei bandi oltre tutto in tempi ristrettissimi.
La legge prevede la chiamata diretta, però bisogna consentire ai Dirigenti scolastici di lavorare in modo sereno nel rispetto sia della loro dignità professionale innanzi tutto, e soprattutto con l’obiettivo di attivare procedure serie e rispettose della dignità e professionalità dei docenti, affinché la valutazione dei loro curricola sia quanto più possibile in coerenza con le necessità educative e didattiche delle scuole e soprattutto con i bisogni dei ragazzi che la vera priorità .
È evidente che la maggior parte dei dirigenti, a fronte di tempi così ristretti e per non incorrere in contenziosi , non procederà con la chiamata diretta, come prevede la legge , bensì con la chiamata surrettizia sulla base di una graduatoria non ufficiale, costruita con i criteri di quelle vecchie, procedendo in un senso diverso da quanto previsto dalla legge.
Rimane oscura la ragione per la quale si sia scelto di procedere in modo così rigido ed anche un po’ ottuso , con una serie di forzature, invece di utilizzare uno strumento che la legge 107 come il Comitato di valutazione , prevedendo un’assunzione di responsabilità da parte di questo organismo, scelta che certamente eliminerebbe il rischio di una eccessiva discrezionalità nell’individuazione dei docenti, sovraesponendo i dirigenti , salvaguardando in questo modo sia il principio della massima autonomia degli istituti che quelli contenuti nella legge 107; ciò consentirebbe non solo di valutare al meglio i curricula ma anche di indirizzare le assunzioni sulle reali necessità formative delle istituzioni scolastiche .
Un rinvio delle operazioni all’anno scolastico 2016/17 sarebbe da considerare di buon senso e consentirebbe di mettere a punto gli strumenti necessari per rendere effettiva ed efficiente l’applicazione della legge sulla “Buona scuola”.
In alternativa si chiede che venga applicato, per quest’anno , quanto previsto dal comma 82 della Legge 107 che prevede di mettere in capo le operazioni agli uffici scolastici regionali».
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