M5S: “Ecco perché dobbiamo chiudere Accam nel 2017”
Il movimento 5 stelle cittadino spiega perché l'inceneritore andrebbe chiuso nel 2017: "Chiediamo alla Regione di mantenere l'impegno per la bonifica"

“Pur riconoscendo la necessità delle nuove amministrazioni di avere più tempo per aggiornarsi sulla situazione di Accam, crediamo che chiedere un posticipo sulla votazione dei bilanci arrechi un danno alla società stessa”. Inizia così la nota diffusa dal Movimento 5 Stelle di Busto Arsizio a margine dell’assemblea dei soci di Accam che ha deciso per un nuovo rinvio della decisione sulla chiusura dell’impianto.
“Bisogna tenere conto che il bilancio 2015 -scrivono i pentastellati- è stato redatto dal cda e approvato dal collegio sindacale attenendosi a quanto votato nelle ultime due assemblee dai soci” oltre al fatto che “il bilancio presentato perciò non può essere modificato se prima non si approva un nuovo piano industriale”.
Nella nota si spiega anche che “non si deve valutare il solo conto delle penali e degli ammortamenti per dire se sia meglio o meno posticipare la chiusura al 2021, ma anche gli altri fattori economici e ambientali in gioco”, un analisi che i cinque stelle hanno fatto e che sintetizzano così:
Soluzione di chiusura al 2021
L’allungamento della vita dell’inceneritore porta i seguenti aggravi dal punto di vista economico:
– investimento dai 5 agli 8 mln di euro di filtri
– manutenzioni oggi deficitarie da incrementare
– rischio che i soci, che oggi hanno contratti di conferimento solo fino al 2017, si sfilino dalla società (visti anche gli alti costi di conferimento)
– le spese per il personale rimarranno ancora alte per altri 4 anni con perdite per i bilanciSoluzione di chiusura al 2017 (con anno cuscinetto al 2018)
– Evita di sprecare 8 mln di euro tra filtri e manutenzioni, soldi che possono essere in parte utilizzati per pagare la penale a Europower (di importo inferitore) se proprio non si trova un accordo per riconvertire il contratto in manutenzioni del futuro impianto forsu o nella bonifica.
– Non comporta il licenziamento del personale (27 dipendenti), che potrà essere reimpiegato nell’impianto Forsu, che comunque è previsto. Altre soluzioni per eventuale personale in esubero spetta ai comuni trovarle (ad esempio Amga ha deciso nuove assunzioni e si potrebbe fare un accordo per spostare del personale da Accam ad Amga anche per ridurre gli alti costi gestionali).
– Evita nuove tensioni tra i soci e con i comitati, con maggiore possibilità di un rapido accordo tra AMGA e Accam per l’impianto FORSU.
– Evita ai cittadini di pagare inefficienze e costi di conferimento fuori mercato ancora fino al 2021.
A fronte di quanto sopra “il Movimento 5 Stelle chiede che vengano mantenuti gli impegni presi nelle scorse assemblee che prevedono la chiusura al 2017” oltre ad appellarsi al sindaco Antonelli affinché “si attivi quanto prima per definire le condizioni di utilizzo del terreno di Borsano e i costi di bonifica, senza dimenticare l’impegno economico che Regione Lombardia aveva prospettato nel coprire tali costi”.
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