“Profughi, c’è chi inneggia alla paura e c’è chi accoglie i migranti”

Dopo le critiche della Lega Nord e gli attacchi di Forza Nuova, l'Anpi analizza il tema dei profughi divenuto "campo di contesa"

guerra profughi

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’ANPI di Samarate che riprende il tema dei richiedenti asilo, partendo dalla situazione locale (e dalle uscite contro i «clandestini» firmate da Lega Nord e Forza Nuova) e richiamando il contesto internazionale, in particolare sulle politiche della Unione Europea

Profughi, un campo di contesa

Qualche sera fa in biblioteca come ANPI di Samarate, nell’ambito delle azioni del Protocollo di intesa “accoglienza e percorsi di integrazione dei profughi in Samarate” abbiamo allestito una Mostra fotografica sui profughi – 50 pannelli che mostravano la durezza del viaggio, i corpi in balia del mare, alcuni dati e qualche mappa della grande migrazione; l’accoglienza in Italia e le politiche messe in campo; la casa di via Ollearo in Samarate – e mostrato un corto Tendenze globali nel 2015, prodotto dall’Unhcr, Alto Commissariato per i rifugiati sui migranti forzati che lasciano le loro terre, in fuga da situazioni di guerra e di instabilità nel mondo, dalle disuguaglianze economiche e dai disastri ambientali. Un fenomeno epocale destinato a durare e che richiede di essere affrontato non con i muri e il filo spinato ma con l’accoglienza e con azioni di tutela dei diritti umani; con una cultura civile che sola può estromettere la barbarie nascente.
In contemporanea la Lega Nord sulla stampa locale ha espresso, in buona sintesi, che i posti sono finiti, non c’è più spazio per nessuno di fronte a una nuova ondata di arrivi: terremo alta la guardia perché dei molti profughi la condizione di clandestino è quella che conta, ed è reato.

Non è bastato, in poco tempo si è passati alla cultura dell’espulsone dei richiedenti asilo, i clandestini, e addirittura alla sovranità territoriale totale in materia di difesa dei confini nazionali. Xenofobia e nazionalismo: una miscela di cui Forza Nuova provinciale si fa interprete: noi contro loro; ritorno agli stati nazioni forti; razzismo patriottico e rabbia della gente comune ingaggiata per saggiare il terreno per una nuova forma di fascismo.

A questa vergogna, moderna come lo era il nazismo della razza, si aggiunge un’altra vergogna ostentata a noi cittadini, agli amministratori pubblici, ai rappresentanti politici di vario livello: l’Europa nel 2015 con 550 milioni di abitanti non è stata capace di accogliere un milione di profughi. Ottusità, poca dimestichezza, impreparazione … la politica della Ue che paga la Turchia per tenere fuori dalla nostra fortezza Europa i profughi siriani: la Turchia un paese che riguardo ai diritti umani è inaffidabile.
D’altronde i numeri non fanno più notizia: oltre 30 mila persone sono morte nel cimitero del Mediterraneo dal 1988 al 2015 cercando di raggiungere l’Europa.

Con il fenomeno migratorio dovremo fare i conti per i prossimi 20 anni, riguarderà due generazioni e ci vedrà coinvolti tutti.
Si dice che bisogna stare attenti da dove vengono queste persone; la Convenzione di Ginevra dice che il diritto all’asilo è un diritto individuale ed è ora di finirla con la questione che ci sono i migranti economici e ci sono i migranti politici. Con i processi di impoverimento, di sfruttamento in molti paesi è troppo comodo girarsi dall’altra parte e dire che questa cosa non ci interessa; quando sono i poteri ombra globali che in vario modo provocano catastrofi ecologiche e squilibri economici che alimentano povertà, disuguaglianze e immigrazione.

Vicino a noi, nel centro di accoglienza straordinario di via Ollearo si sono presentati alcuni problemi, diverse inadempienze sono derivate dalla gestione della società KB e il sistema di accoglienza non ha certo brillato nella nostra provincia, come abbiamo visto nei mesi scorsi. Per questo è ancora più necessario trovare le strade per migliorare le azioni positive nei confronti dei profughi. Ci sono alcune parole chiave basate sull’esperienza e riferibili a norme e protocolli come la Carta della buona accoglienza o il Decreto legislativo n.142 del 2015, e ci sono buone pratiche dal basso di coinvolgimento delle Amministrazioni locali.
Il tema dei profughi è un campo di contesa: c’è chi sfoggia magliette con la scritta “clandestino è reato” e chi inneggia alla paura e rinfocola rancori e ci sono altri cittadini europei e italiani che decidono di accogliere i migranti e di aiutarli, di organizzarsi per fare quello che i politici e i governi dovrebbero fare ma non fanno; queste ultime sono storie che non finiscono in prima pagina e non aprono i telegiornali, ma restituiscono un senso all’dea di Europa. C’è molta ricchezza in campo.

Nelle conclusioni della serata della Mostra fotografica sono stati messi in rilievo alcuni punti.
L’attenzione e l’impegno sulle possibilità di ampliare i progetti Sprar , Servizi di protezione richiedenti asilo e rifugiati, per favorire il discorso dell’integrazione. La Carta della buona accoglienza, firmata dal Ministero dell’Interno, dall’Anci e dall’Alleanza delle cooperative sociali, per la presa in carico di gruppi limitati di migranti e l’utilizzo di personale socio educativo qualificato. E poi, per costruire buoni progetti, l’incontro con le realtà sociali – a Samarate la ripresa del Protocollo di Intesa Accoglienza e percorsi di integrazione dei profughi – per spiegare come lavoriamo e come sia necessario il coinvolgimento, la condivisione e il sostegno da parte dei cittadini, dei volontari. E dove la società è coinvolta e sensibilizzata, reagisce, risponde e dove è messa nelle condizioni fa bene quello che le è richiesto fare.
Poi le difficoltà ci sono, senza arrivare a soluzioni semplicistiche o barbariche, ma dando delle prospettive, costruendole insieme, sollecitando gli Enti locali, pungolandoli perché la questione degli Sprar si porrà, altrimenti i territori andranno al collasso, su un tema e problematiche sociali che pure coinvolgono le persone normali o chi vive in situazioni di disagio o di povertà.
Ci sono comportamenti quotidiani, c’è un’etica civile da vivere, c’è da capire in che modo dare il proprio contributo; consapevoli di stare in una situazione che richiede di ripensare al nostro modo di vivere e che tutto questo ci riguarda.

Le politiche di accoglienza, il futuro dell’Europa
Le migrazioni, l’immenso movimento delle moltitudini messesi in cammino nell’era della globalizzazione, i profughi e i rifugiati sono cresciuti enormemente per via di disuguaglianze, miseria e guerre insediate al centro della scena mondiale.
C’è un mare di indifferenza e ci sono forze politiche che in Italia e in Europa si ingrassano di risentimento, diffondono paura e predicano la fortezza Europa, la sicurezza dei confini.
Al di là delle inefficienze nell’accoglienza, sono le politiche di respingimento che caratterizzano l’impotenza di fronte al fenomeno, è che l’Unione europea non vuole più accogliere i rifugiati, volta le spalle e si difende con muri e filo spinato.
Gli stati temono il fenomeno, i politici hanno paura e diffondono paura; in definitiva, la paura dell’immigrazione manifesta l’incapacità di fare i conti con il mondo nuovo in cui siamo entrati avendo la testa nel passato.
Eppure in tutta Europa si moltiplicano le storie di comuni cittadini che decidono di accogliere i migranti e di aiutarli. Si può cambiare il segno delle politiche e costruire diritti di cittadinanza e un orizzonte civile per noi e i nostri figli.

Anpi Samarate

di
Pubblicato il 11 Luglio 2016
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Commenti

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  1. luigi_gangemi
    Scritto da luigi_gangemi

    tutti i miei compagni di viaggio di lotta continua e democrazia proretaria li ho rivisti dopo anni a lavorare per enti pubblici,oggi gli stessi che i loro padri disprezzavano in un modo amobinevole i terroni sono a favore dell’immigrazione. strano molto strano

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