Scapolo reo confesso, ma oggi ha taciuto

Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip. Ultimi particolari emersi dall'indagine

omicidio mombello

Oggi non ha parlato, ma Roberto Scapolo ha comunque già confessato e non ci sono dubbi sulla sua versione. L’uomo, 46 anni, sabato mattina ha colpito con un martello per tre volte la moglie nel soggiorno di casa, durante un raptus improvviso dovuto a un rimprovero per come aveva sistemato i bagagli in auto. Scapolo ha poi finito la donna stringendole il collo, quindi ha posizionato una coperta sul corpo e ha chiuso i suoi due cani in uno stanzino.

Nei primi due interrogatori, Scapolo ha raccontato la sua versione dei fatti ai carabinieri e al pm che conduce l’inchiesta, Sara Arduini, assistito da un avvocato d’ufficio. Nell’interrogatorio dal gip di Lunedì mattina era invece assistito da una avvocato di fiducia, Paolo Bossi: la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere è dunque servita più che altro al difensore per prendere tempo e organizzare una strategia difensiva. Scapolo è reo confesso, ma il suo avvocato cercherà quantomeno di evitare la pena massima puntando sulle attenuanti.

COPPIA SCOPPIATA

Il contesto del delitto comincia ormai a farsi chiaro. La coppia pare vivesse ormai da separati in casa. Loretta Gisotti aveva un carattere forte e secondo quanto ha raccontato, il marito lo sgridava continuamente. Probabilmente era un rapporto deteriorato e nonostante tutti concordino nel definire Roberto un uomo buono, gentile e molto remissivo, qualcosa è esploso alla fine nella sua testa causando la tragedia.

Il martello che aveva in mano sabato mattina, e con cui ha colpito la donna, l’aveva preso perché voleva aggiungerlo in una cassetta degli attrezzi che aveva posizionato in auto la sera prima, alla vigilia di una gita in Toscana, dove la coppia aveva una casa. Scapolo ha raccontato che sarebbe rimasto al mare solo il tempo necessario per effettuare dei lavoretti.

Due famiglie ora sono in lutto, e tutta Laveno è sconvolta. La madre di Roberto, Rosita Colombo, è stata consigliere comunale ed è molto conosciuta in paese. La donna ha espresso parole di compassione per il figlio e ha detto che, pur non giustificando ciò che ha fatto, non è un mostro. I due cani della coppia invece sono stati affidato a un canile.

 

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 18 Luglio 2016
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