Seimila ragazzi lombardi a Cracovia con il Papa, tra loro 1200 varesini

Tanti i gruppi che si preparano a partire per la Giornata Mondiale della Gioventù, in pullman ma anche in bici

Cracovia

Sono 6mila i giovani ambrosiani che questa estate parteciperanno alla XXXI Giornata Mondiale della Gioventù 2016, che si svolgerà a Cracovia dal 26 al 31 luglio: tra loro anche oltre 1200 ragazzi e ragazze dalla provincia di Varese.

Le partenze incominceranno nei prossimi giorni. Ogni gruppo, guidato da un sacerdote, si sta organizzando in modo autonomo. La stragrande maggioranza raggiungerà la città polacca in pullman, secondo itinerari differenti. Alcuni hanno scelto ad esempio di fermarsi prima ad Auschwitz per vistare quello che resta del più tristemente famoso campo di concentramento nazista, come tappa, del proprio pellegrinaggio spirituale.

Gli oltre millecento giovani da Varese sono divisi tra gli 872 della zona pastorale 2 (che comprende quasi tutta la provincia) e i circa 330 della zona 4 (Alto Milanese) in cui rientrano Busto, la Valle Olona e Saronno. Per la precisione 206 ragazzi e ragazze partiranno dalla zona di Varese, 13 da Azzate, 96 dalla zona di Busto, 241 da Saronno, 18 da Somma Lombardo, 42 da Sesto Calende, 52 dalla Valceresio, 68 da Besozzo, 36 da Carnago, 72 da Tradate, 116 dalla Valle Olona. La zona “record” per partecipazione è quella di Gallarate, che vede ben 270 giovani pronti a partire per la Polonia, divisi in tanti gruppi diversi (c’è anche un gruppo che va in bici ed è una bella storia, anche se nasce da due fatti molto tristi). Solo da Varese città partiranno in 167, capitanati da don Marco Usuelli. E come è già successo in altri casi, non mancheranno di tenere su Varesenews il diario dell’avventura.

Una volta giunti in Polonia i giovani saranno ospitati in famiglia (il 70%) o nelle scuole (il 30%) nel distretto di Wieliczka, un cittadina a 15 chilometri da Cracovia. Quindi seguiranno il programma ufficiale.

Martedì 26 luglio parteciperanno alla santa messa di apertura. Mercoledì 27 saranno in pellegrinaggio, insieme ai coetanei italiani, al Santuario della Divina Misericordia e passeranno sotto la Porta Santa. Giovedì 28, dopo la catechesi coi vescovi, si uniranno agli giovani provenienti da tutto il mondo per accogliere il Santo Padre. Venerdì 29 luglio saranno raggiunti dall’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola e la sera parteciperanno alla via crucis. Sabato e domenica seguiranno i due momenti principali la Veglia e la Santa Messa finale con Papa Francesco.

I giovani della Diocesi di Milano si distingueranno tra la folla per la maglietta che indosseranno. Sulla t-shirt è riprodotta una delle opere che il pittore Nicola De Maria dipinse per illustrare l’Evangeliario ambrosiano. L’opera rappresenta un albero stilizzato in cui i rami diventano come dita di una mano. Sotto l’immagine la scritta «Cristo non ha più mani, ha soltanto le nostre mani per fare oggi le sue opere» tratta dall’opera Il quinto evangelio dello scrittore Mario Pomilio.

Gli ambrosiani racconteranno poi la loro esperienza postando sulla pagina facebook omonima «MIaGMG», selfie, foto e video. Le migliori immagini saranno premiate nel concorso “Ti racconto la #MIaGMG“, organizzato dal Servizio giovani della Diocesi di Milano. Regolamento su: www.chiesadimilano.it

Infine i giovani ambrosiani della Gmg saranno preceduti la settimana prima, dal 20 al 25 luglio, da coloro che parteciperanno al “gemellaggio” con la diocesi di Katowice: circa 200 giovani, divisi in 8 gruppi, guidati da 12 sacerdoti che visiteranno il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, andranno pellegrini sulle orme di San Giovanni Paolo II alla Cattedrale di Cristo Re e al Santuario della Madonna della giustizia e dell’amore sociale e riceveranno il mandato prima della partenza per Cracovia.

«La Gmg è sempre un tempo propizio per le grandi scelte. C’è chi ripensa alla direzione che sta dando alla propria vita, chi matura una vocazione, chi si rilancia come educatore, chi vive la prospettiva del matrimonio, chi pensa a una consacrazione. È un cammino personale dentro se stessi e nella Chiesa», spiega don Maurizio Tremolada, responsabile del Servizio Giovani.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 12 Luglio 2016
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