“Sogno di finire la mia casa, costruita a metà”

Una lettrice ha ricevuto in dono un terreno e ha cominciato a costruire la casa per la sua famiglia, ma ora nessuna banca vuole concederle un prestito perché la donazione per legge è impugnabile fino a 20 anni dalla sottoscrizione dell'atto

Avarie

Una vicenda che ha davvero dell’assurdo quella capitata alla nostra lettrice che ci chiede di restare anonima. Ha ricevuto in dono un terreno e ora, per un “cavillo”, non può terminare la casa che stava costruendo su quell’appezzamento. Ci scrive perché chiede aiuto: vorrebbe sapere se qualcuno si è trovato nella stessa situazione oppure se c’è qualche esperto che possa darle un consiglio.

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Buongiorno, non so se potrete pubblicare questo sfogo e non so neanche se sarà utile per me che lo facciate, ma sicuramente leggendolo qualcun altro eviterà il mio stesso errore.
Anni fa mi è stato donato un terreno, su cui io e il mio compagno abbiamo deciso di costruire una casa per noi e i nostri figli: fin qui tutto bene, eravamo felicissimi di questa cosa e ci siamo impegnati anima e corpo per portare avanti il progetto. Arrivati ad un certo punto però le finanze hanno cominciato a scarseggiare e ci siamo resi conto che senza un aiuto non avremmo potuto arrivare a realizzare il nostro sogno.
Ci siamo rivolti quindi ad una banca per chiedere un mutuo, da qui l’inizio di un incubo, nessuna banca vuole concedere un prestito perché la donazione per legge è impugnabile fino a 20 anni dopo la sottoscrizione dell’atto…ovviamente al momento della firma nessuno ci aveva prospettato tutto ciò e anche se la legge non ammette ignoranza, immagino potrete capire la nostra rabbia e la nostra frustrazione.
Il risultato è che dopo svariati tentativi e porte chiuse in faccia ci ritroviamo con una casa in costruzione che non possiamo terminare o vendere, appunto per questo problema della donazione, e nessuno sa consigliarci un modo per uscire da questo tunnel senza fine.
Scrivo tutto ciò nella speranza forse che qualcuno da qualche parte leggendo abbia un’illuminazione e ci indichi una strada percorribile, ma anche per mettere in guardia chiunque abbia intenzione di farsi donare un bene dal portare avanti questa idea, soprattutto se dovrà chiedere aiuti finanziari per un qualsiasi progetto che lo riguardi.
La cosa che più mi fa male ora è avere il traguardo così vicino e non poterlo raggiungere, vedere i miei figli crescere davanti alla TV in un piccolo appartamento quando potrebbero correre nel prato…insomma, ci sentiamo in trappola e non sappiamo come venire fuori da questa cosa.
Vi ringrazio per l’attenzione e spero di aver esposto il tutto in maniera chiara e concisa.

Lettera firmata

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Luglio 2016
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da lucia_rabossi

    Esistono delle polizze assicurative apposite che puoi stipulare a copertura del rischio di revocatoria. Con quella la banca non dovrebbe fare storie perché in caso si avverasse il rischio interverrebbe l’assicurazione.

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