Sport Film Festival: due varesini in corsa per la vittoria

Con cinque nomination, Roberto Bof e Marco Rampi concorrono al premio finale raccontando il segreto di un maestro che ha allenato ben 5 campioni olimpici

C’è un villaggio sperduto a 2800 metri d’altezza che, in 25 anni, ha sfornato ben 5 campioni olimpici legati al mondo.

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Il documentario del’associazione Sestero in corsa per il premio al Film Sport Festival 4 di 20

È Bekoji, cittadina etiope dove vive Eshetu Sintayehu, maestro elementare con la passione della corsa. La sua storia inizia con le olimpiadi di Barcellona del 1992 con la sua prima campionessa di corsa ed è proseguita negli anni fino all’ultimo titolo vinto ma Londra nel 2012.

Il segreto di questo allenatore che sforna campioni nonostante i mezzi limitati è al centro del documentario realizzato da Sestero ( riprese di Guido Wilhelm) e in corsa allo SportFilmFestival che il prossimo 28 luglio dovrà emettere il suo verdetto. La pellicola realizzata da Sestero di Roberto Bof e da Africa e Sport di Marco Rampi ha ottenuto ben 5 nomination: « Certo che saremo a Palermo per assistere alle premiazioni. Chissà se porteremo a casa qualcosa…»

Africa e Sport in concorso al Sport Film Festival

Marco Rampi è presidente di questa particolare associazione che fonda solidarietà e volontariato allo sport, visto come mezzo di riscatto personale e sociale. Tre sono i paesi in cui stanno concentrando i propri sforzi, seguendo progetti particolari d’intesa con le realtà locali Kenya, Etiopia e Uganda: « Noi entriamo in partnership con realtà locali per condividere obiettivi e sforzi. In particolare in Etiopia sosteniamo la Bekoji Athletic club. Il nostro obiettivo è quello di rendere questa realtà importante. In questo modo da evitare che i campioni che nascono e si preparano qui siano poi costretti a raggiungere la capitale Adis Abeba dove si concentrano tutte le risorse e le opportunità».

Marco e Roberto sono saliti in questo paesino di montagna per assistere agli allenamenti e vedere l’entusiasmo che anima i molti ragazzi coinvolti: « È un contesto difficile ed estremamente povero. Gli atleti si allenano solo una volta al giorno perché possono permettersi un solo pasto adeguato. In questi anni abbiamo ospitato come associazione diversi atleti provenienti dal Kenya ma con gli etiopi è diverso proprio a causa della particolare situazione in cui si muovono».

La storia di questo villaggio è al centro del documentario che contende la vittoria a altri 19 documentari provenienti da diversi paesi: Russia, Romania, Irlanda, Serbia, Polonia, Germania, Svizzera e Bulgaria.

Africa e Sport sostiene sia la corsa ma anche altri sport minori come lo skate e i pattini a Nairobi piuttosto che lo sport disabili in Uganda, una via importante per conquistare superare il limite dell’handicap e vivere appieno le diverse abilità.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Luglio 2016
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