UE: “Nessun aiuto di Stato per Airport Handling”
La vicenda complessa si conclude dunque senza licenziamenti e senza sanzioni

La decisione odierna della Commissione Europea assicura il futuro di Airport Handling e dei suoi 1700 lavoratori, certificando che l’obbligo di restituzione degli asseriti aiuti di stato a Sea Handling (peraltro contestati da SEA con ricorso alla Corte UE ancora pendente), estinto con la liquidazione di quest’ultima, non può più essere attribuito a nessun altro soggetto.
Questa vicenda complessa si conclude dunque senza licenziamenti e senza sanzioni, e con la conferma delle prospettive di sviluppo di Airport Handling che, dopo la cessione del 30% alla società “dnata”, potrà vedere l’esercizio da parte di quest’ultima del proprio diritto ad accrescere la sua partecipazione, di controllo, fino al 70%.
È stato dunque raggiunto l’obiettivo al quale, nel pieno rispetto del diritto comunitario, Sea ha lavorato dal 2013 insieme al Comune di Milano, al Governo, alla Rappresentanza Italiana presso la Commissione Europea, con l’apporto essenziale delle Organizzazioni Sindacali che hanno sottoscritto l’accordo del luglio 2014.
«Non è stato facile – dichiara Pietro Modiano, Presidente di SEA –. Bisognava fare tante cose insieme: accettare la necessità di chiudere un’azienda delicata nel nostro sistema aeroportuale come Sea Handling, gravata da una sanzione per aiuti di stato e che continuava a generare margini negativi rilevanti, e farlo senza mettere sul lastrico i suoi dipendenti e senza produrre vuoti operativi; creare quindi una nuova azienda in grado di stare sulle proprie gambe e di attrarre nuovi investitori, e farlo senza ledere le regole di discontinuità della Commissione Europea, che non avrebbe potuto ammettere una nuova Airport Handling che fosse la vecchia Sea Handling sotto mentite spoglie e non fosse meritevole di investimenti privati, e ha infatti indagato per accertarlo. E bisognava agire in fretta e senza clamori, per evitare ripercussioni, alimentate anche da qualche anti-europeismo strumentale, in un settore così delicato del nostro territorio e della nostra economia. La decisione della Commissione dice in modo ufficiale che ci siamo riusciti e ne siamo orgogliosi».
L’assistenza per gli aspetti di diritto antitrust e comunitario è stata garantita dall’avv. Stefano Grassani, dello studio Gatti Pavesi Bianchi, nonché dall’avv. Fabrizio Di Gianni dello studio Van Bael & Bellis.
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