Un road show per portare nel mondo Il vero “made in Italy”: la meccanica

E’ stata dedicata alle aziende meccaniche, le vere leader del made in Italy, la 37esima tappa del Roadshow “Italia per le imprese, con le PMI verso i mercati esteri“, organizzato da Ice, Sace e Simest, patrocinato dal Ministero degli affari esteri e promosso dal Ministero dello sviluppo economico.

Una giornata di studio e di incontri organizzata in un luogo simbolico del nuovo “corso” di Ice e dei ministeri collegati all’agenzia: «Una università ospitata in un ex opificio, e diventata luogo di studio grazie alla lungimiranza di un gruppo di industriali varesini» come ha ricordato con orgoglio il presidente della Liuc, Michele Graglia.

Un simbolico luogo, cioè, di incontro tra la ricerca, l’innovazione, la strategia di impresa, le politiche per l’internazionalizzazione e la pratica quotidiana delle imprese: e non per niente organizzata in collaborazione con Federmeccaniche, il gruppo di Confindustria che riunisce le aziende del settore, rappresentato nell’incontro dal suo presidente nazionale, Sandro Salmoiraghi.

«Quando si parla di made in Italy si pensa ad abbigliamento, mobili, design, alimentare – ha sottolineato il neodirettore di Ice Agenzia, Michele Scannavini – Con un una omissione ingenerosa, quella della meccanica: di gran lunga il settore trainante del made in italy nel mondo».

Una affermazione che tocca la sensibilità della provincia di Varese: che non solo vede nel settore meccanico uno dei suoi settori trainanti, ma che ha una propensione all’export altissima. «Noi siamo una provincia piccola ma che ha una propensione all’export superiore alla media della Germania» ha ricordato il presidente dell’Unione Industriali della provincia di Varese Riccardo Comerio, supportato dai dati portati da Claudio Colacurcio, Prometeia Specialist, che ha ricordato come «La provincia di Varese sia nella 10 top per l’export italiano».

Ma, come ormai è stranoto, la struttura delle aziende italiane, anche meccaniche, è basata sulle PMI: che vedono l’export, gestito singolarmente, come un grande, e spesso impossibile, sforzo. Per questo l’appoggio delle istituzioni nazionali è una scelta strategica non solo per le aziende stesse, ma anche per la stessa Nazione: «Vendere l’Italia è facile, a causa della bellezza dei nostri prodotti – ha spiegato il sottosegretario del ministero dello Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto, in videoconferenza da Roma – Ma dobbiamo essere consapevoli che per combattere “ad armi pari” contro le superpotenze della produzione, bisogna lavorare con una strategia unitaria».

Un “modus operandi” che il nuovo corso dell’Ice vuole promuovere con questo roadshow: la promozione delle aziende italiane nel mondo, e l’agevolazione all’internazionalizzazione delle pmi italiane, attraverso le agenzia nazionali rispondendo a una linea dei ministeri interessati.

Sarà davvero “a misura di piccola impresa”? Un primo modo per scoprirlo è quello di dare una occhiata ai nuovi siti delle organizzazioni, che promettono informazioni di servizio dirette e facili da utilizzare per le aziende: ice.gov.it, a uso delle aziende italiane che si vogliono interfacciare col mondo e italtrade.com, destinato a far conoscere il made in Italy nel mondo, come il direttore dell’ufficio di coordinamento  marketing di Ice Agenzia Antonino Laspina ha ricordato nel suo intervento.

L’altro è quello di approfittare di occasioni come questa per contattare le agenzie in incontri individuali: è quello che succede a diverse aziende nel pomeriggio di questa lunga giornata di roadshow, dove sono previsti incontri individuali con gli esperti di Ice e delle altre organizzazioni che partecipano all’evento, per identificare delle strategia di internazionalizzazione personalizzate. Una attività che gli istituti coinvolti sono tenuti a mantenere per tutto l’anno, e che vale la pena di sfruttare.