Una “squadra” di imprese del territorio per riportare la Basilica a splendere
Partiti i lavori nella Chiesa simbolo di Gallarate, dureranno circa due anni e e sarà un cantiere "aperto". A guidare il restauro la Gasparoli Srl
Un cantiere aperto ai cittadini per restaurare uno dei simboli della città: sono partiti da pochi giorni i lavori che daranno un nuovo volto alla Basilica di Santa Maria Assunta di Gallarate. Da giovedì gli operai sono al lavoro per costruire il primo dei ponteggi che permetteranno la riqualificazione delle superfici interne con la pulitura dei dipinti e degli stucchi, l’estrazione dei sali solubili, il consolidamento delle pellicole pittoriche e l’integrazione della parti mancanti.
Il progetto prevede anche la riqualificazione degli impianti tecnologici (impianto di riscaldamento con controllo dei dati di temperatura e umidità per garantire la migliore conservazione delle decorazioni e degli stucchi, impianto di illuminazione a led, impianto audio, tutti con una attenzione al contenimento dei consumi energetici) e il riuso della Cappella degli Sposi, oggi inutilizzata, come sala polifunzionale, adeguatamente dotata di nuovi servizi igienici ad uso della basilica.
Tutto ciò avviene a 50 anni di distanza dall’ultimo importante intervento di restauro risalente al 1961 e voluto dall’allora Prevosto Mons. Ludovico Gianazza per celebrare il centenario della costruzione.
Ad effettuare i lavori saranno tutte imprese del territorio varesino all’interno di una Associazione Temporanea di Imprese (ATI). La capofila è la Gasparoli Srl di Gallarate che si occuperà degli interventi propriamente di restauro, insieme alla ditta Vincenzo Medeghini Srl che si occuperà degli impianti meccanici, la ditta Claudio Bighinati per il nuovo impianto di illuminazione e audio e l’Impresa Melca Costruzioni Snc per le opere più propriamente edili e le assistenze murarie. L’affidamento a imprese locali garantirà in futuro anche interventi manutentivi rapidi e meno costosi. La direzione dei lavori è stata affidata agli architetti Angela Baila e Lorenzo Mazza, il Coordinamento della sicurezza all’Ingegnere Davide Parolo e Responsabile dei lavori ai fini della sicurezza è l’Architetto Sonia Frulla.
I lavori sono suddivisi in quattro lotti e verranno terminati in circa due anni di lavoro. Particolarità del cantiere sarà quella di garantire il normale svolgimento delle funzioni religiose per tutto il periodo dei lavori. L’obiettivo è anche quello di creare un “cantiere aperto” ai cittadini e a tutti coloro – a partire dalle scuole – che vorranno visitarlo per osservare i lavori e conoscere la storia della Basilica.
«Ci apprestiamo ad aprire un cantiere molto importante per la nostra società – spiega Guido Gasparoli, amministratore dell’azienda di famiglia conosciuta per aver eseguito importanti restauri, tra i più recenti quello della Galleria Vittorio Emanuele e della Casa del Manzoni a Milano -. La Basilica è un edificio che conosciamo bene perché ci abbiamo già lavorato in passato. Gli studi condotti hanno ulteriormente arricchito di dati e informazioni. E’ una grande soddisfazione, da gallaratesi, poter contribuire alla conservazione di un monumento altamente simbolico per la nostra città. Tutto il nostro personale, oltre 42 persone, è molto motivato ad eseguire un restauro con la massima perizia e competenza. Tutti insieme, con le altre imprese consorziate, con i delegati della Parrocchia e la Direzione Lavori, faremo un ottimo lavoro».
Le opere di restauro sono state affidate all’ATI che ha vinto l’appalto dopo una impegnativa gara che ha visto la partecipazione di undici raggruppamenti di imprese, preselezionate dall’Ufficio Amministravo Diocesano in collaborazione con una commissione nominata dal Parroco Monsignor Ivano Valagussa.
Proprio nella sua lettera ai gallaratesi Monsignor Valagussa racconta come «in questi anni come Comunità Pastorale S. Cristoforo abbiamo promosso con convinzione e generosità un’azione di sostegno a tutte le attività rivolte all’educazione cristiana e alla carità. Nel nuovo Consiglio Pastorale è emersa anche la necessità di provvedere alla Basilica, cuore della vita di fede della nostra comunità cristiana e simbolo dell’intera città. Quest’opera complessa e impegnativa di restauro della Basilica si colloca nell’Anno Santo della Misericordia, voluto da papa Francesco. La speranza è che questo sia un appello non solo ad una collaborazione, ma anche una chiamata a vivere quel “restauro spirituale”, che non realizziamo noi, ma è dono di Dio».
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