Via Francigena: da Pont Saint-Martin a Ivrea
Quinta tappa in cui si lascia la Val d'Aosta per entrare in Piemonte. Da domani il direttore camminerà con Martin Stigol
![via Francigena Canavese](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/07/via-francigena-canavese-550871.610x431.jpg)
Partenza all’alba con la fortuna di avere un bar sport a pochi metri che apre alle 5 di mattina. Un’ora dopo sulla vallata non è ancora arrivato il sole.
La strada sale un po’ ripida e si lascia subito la Val d’Aosta per entrare in provincia di Torino.
Il sentiero corre tra i vigneti tutti terrazzati. La mano dell’uomo è antica e su alcuni dei pilastri è stata incisa la data e alcune sono lì da metà ottocento.
La tappa di oggi è di media difficoltà, circa 22 km senza particolari pendenze. C’è qualche salita ma con dislivelli minimi.
Tanto verde e pochissimo asfalto. In alcuni tratti il sentiero è affascinante perché entra in mezzo alle coltivazioni.
Una tappa solitaria camminata in poco più di sei ore, tenendo conto anche delle soste. Si inizia a sentire il caldo e nei passaggi esposti al sole la fatica è accentuata da una temperatura che superava i 35 gradi.
Il paesaggio è cambiato radicalmente. Le montagne si fanno solo collinari e Montalto Dora si entra bene nel clima del territorio morenico. Si incontrano i primi insediamenti industriali abbandonati e ci sono piccole frazioni abbandonate.
La Francigena qui inizia ad esser segnata con i tradizionali cartelli e le fascette adesive. In Val d’Aosta il cammino si sviluppa lungo il sentiero 103 che è segnato benissimo. Questo dal Gran San Bernardo arriva a Carema.
I segni ulteriori sono anche nella presenza di tanti esercizi che si rifanno alla Francigena.
A Montalto Dora, insieme con alcuni circuiti di sentieri, spicca un imponente castello. Da lì a Ivrea la strada inizia a scendere e in pochi km si arriva in città.
La so nota subito per le imponenti torri del suo castello. Arrivo in un’ora rio in cui Ivrea sembra deserta. È tutto chiuso per la pausa pranzo. Oggi poi è un giorno speciale perché ricorre San Savino che è il patrono della città.
Fondata nell’anno cento dai romani, Ivrea ha una inconfondibile storia industriale legata a Olivetti. Furono anni eccezionali e il noto imprenditore plasmò culturalmente la città. La storia eporediese è stata segnata dallo sviluppo industriale della Olivetti e oggi è candidata per entrare nella lista dei beni Unesco.
Tutto questo è oggi visibile grazie al MaAM, museo all’aperto delle architetture moderne olivettiane, visitabile sempre lungo un percorso di circa 2 km che si snoda nella via Jervis. Sono state installate sette stazioni informative che permettono di conoscere la storia.
Ivrea è segno di innovazione e di storia. Insieme con l’epopea Olivettiana nasce qui, in un bar che gli darà il nome, la scheda Arduino, che farà la fortuna del suo fondatore Massimo Banzi.
Ivrea è tanto altro ancora con una storia importante della sua comunità ebraica stabilitasi in città dal Settecento. Il carnevale con le battaglie delle arance è tra i più famosi in Italia.
Tutto questo può esser conoscito solo marginalmente perché il cammino richiede tempi molto stretti. In ogni caso Ivrea merita certamente una conoscenza perché è rappresentativa di tante cose del nostro Paese.
La tappa di oggi ha base per la notte nel delizioso ostello gestito dal canoa club. È collocato proprio sulla Dora e il rumore delle acque fa da sfondo a chi si ferma qui.
Una tappa anche di attesa perché da domani, per i prossimi tre giorni, avrò un compagno di viaggio d’eccezione. Camminerò insieme a Martin Stigol. E sono sicuro che sarà un’esperienza nella già affascinante storia della Francigena.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Viacolvento su Traffico a Varese: "E se dicessimo che è caotico perchè ci sono in giro troppe auto?"
Ettore S su Traffico a Varese: "E se dicessimo che è caotico perchè ci sono in giro troppe auto?"
Bruno Paolillo su Traffico a Varese: "E se dicessimo che è caotico perchè ci sono in giro troppe auto?"
erlong su Traffico a Varese: "E se dicessimo che è caotico perchè ci sono in giro troppe auto?"
massimiliano_buzzi su Vivevano nel cantiere dell'albergo in cui lavoravano in nero. Attività sospesa a Varese
Felice su Vivevano nel cantiere dell'albergo in cui lavoravano in nero. Attività sospesa a Varese
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.