Come è andata la storia del “contrattino” nel Pd
Il sindaco voleva la prova della fedeltà dei marantelliani. Luca Paris: "Non so nulla, la Oprandi lo faccia vedere"
Il segretario cittadino del Pd Luca Paris nega di aver mai saputo di un “contrattino fedeltà” imposto ai consiglieri comunali uscenti ma la vicenda del contrattino è vera e ci è stata confermata da più fonti. Era rivolta più che altro verso Fabrizio Mirabelli e si sarebbe trattato anche di una sorta di escamotage per superare un momento di empasse al momento della presentazione delle liste.
Mirabelli, dicono nel Pd, aveva ritardato alcune operazioni burocratiche, e il sindaco Galimberti avrebbe reagito dicendo che si sarebbe tirato indietro e avrebbe fatto saltare il banco se non avesse ottenuto una chiara dimostrazione di fedeltà.
UNO STRANO CONTRATTO NEL PD (LEGGI QUI)
Per chiedere una certificazione di fedeltà, ci si è inventati il “contrattino” che nella sua ultima versione ha previsto le dimissioni nel caso in cui il voto disgiunto fosse stato superiore a 30 voti per Mirabelli e Oprandi (il numero è stato poi ritoccato verso l’alto). Sono accidenti che possono succedere nelle campagne elettorali, dice chi ha esperienza nel ramo, ma vengono fuori adesso perché la delusione degli esclusi non è stata gestita politicamente.
Fin qui la ricostruzione del fatto. Ma ufficialmente Luca Paris, segretario del partito a Varese, è prudentisismo “Il contrattino? Sarei curioso di leggerlo anche io e la Oprandi forse dovrebbe mostrarlo – afferma – io non ho mai visto alcun contrattino. Non l’ho letto, non lo conosco, non è mai stato discusso in una riunione del Pd quindi non so di cosa stia parlando”.
Se Paris nega di essere a conoscenza del “contrattino”, il segretario cittadino nega anche anche che vi sia un problema legato alle scorie delle primarie (Luisa Oprandi e Fabrizio Mirabelli, due dei ribelli di oggi, avevano sostenuto Daniele Marantelli, il candidato sconfitto il 13 dicembre da Davide Galimberti).
“La primarie sono un argomento superato” afferma Paris. E perché Oprandi, Mirabelli e infortuna si sono autosospesi dalle commissioni?
“Infortuna ha espresso la sua posizione personale in consiglio che è distinta dagli altri – continua Paris – ma comunque trovo strano che all’interno di una squadra come quella del Pd ci siano giocatori che intendano non fare squadra. Questo lo trovo strano e controproducente, per la performance collettiva e il buongoverno della città. E’ un discorso che vale per tutti”.
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Anche a Varese il PD si preoccupa più dei problemi interni che non di quelli dei cittadini.
se 30 elettori facevano voto disgiunto dando la preferenza alla signora Oprandi, essa doveva dimettersi? mi sembra un “contratto” che, se anche fosse stato sottoscritto, sarebbe stato nullo e nessuna sanzione poteva essere rivendicata.
tuttavia, se qualcosa c’è davvero, poiché il Pd ha vinto le elezioni ora ha il dovere di fare chiarezza: chi ha interesse a farlo, renda pubblico il documento.