Gli sport più strani delle Olimpiadi del passato

I giochi delle Olimpiadi non sono sempre gli stessi. Negli anni, edizione dopo edizione, sono cambiate le discipline che hanno messo alla prova gli atleti e alcune di queste sono davvero bizzarre.

In passato si giocò ad esempio al tiro alla fune. Si praticò per la prima volta nel 1900 a Parigi e permetteva anche di giocare con squadre di nazionalità miste. Il tiro alla fune vanta un primato: è stato il primo gioco nel quale gareggiò un uomo di colore. Nella stessa edizione dei giochi comparve il salto in lungo e in alto a cavallo, una disciplina che portò la prima medaglia olimpica all’Italia vinta da Gian Giorgio Trissino ma che rimase negli sport a cinque cerchi solo per quell’anno. Stesso destino toccò al croquet che durante l’edizione non vide particolare interesse: gareggiarono solo gli atleti della nazionale francese.

Ma nelle olimpiadi ci furono sport anche molto più strani, come il duello. Non si arrivò però mai ad uno scontro fisico tra le persone ma i pistoleri dovevano mirare ad un manichino, possibilmente senza uccidere nessuno. Ma nella storia delle olimpiadi ci sono state delle vittime: i piccioni. Nel 1900 si sperimentò la disciplina del tiro al piccione, uno sport che prevedeva di uccidere il maggior numero di volatili in un tempo stabilito. Fu la prima (e ultima) volta in cui durante i giochi olimpici vennero uccisi volontariamente degli animali.

Decisamente meno cruenti ma impegnativi e pericolose furono discipline come l’arrampicata su corda o la resistenza su bici che prevedeva una lunga gara di 12 ore. E chissà come si sarebbero comportati i nuotatori azzurri nel nuoto a ostacoli. La disciplina venne disputata per la prima volta nelle olimpiadi di Parigi quando 12 nuotatori in gara, provenienti da cinque nazioni, hanno dovuto percorrere 200 metri lungo i quali dovevano arrampicarsi su una pertica, superare una fila di barche salendovi da un lato e tuffandosi dall’altro e infine superare altre imbarcazioni nuotando sott’acqua.

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