“L’indagine dell’impatto di Accam sulla salute sia pubblica”
Il movimento 5 stelle chiede che la presentazione dell'indagine sia aperta a tutti e lanciano l'allarme sui rifiuti ospedalieri: "Sono prodotti pericolosi e ora non ci sono più limiti al loro smaltimento"

Sarà il prossimo 8 settembre il giorno per la diffusione dei dati dell’indagine epidemiologica sull’impatto di Accam sulla salute dei residenti del territorio. Un appuntamento atteso da mesi ma che potrebbe essere a porte chiuse.
E’ il Movimento 5 Stelle di Busto Arsizio ad anticiparlo e proprio per questo “appena abbiamo ricevuto l’avviso per la convocazione abbiamo chiesto al sindaco Antonelli che tale incontro fosse aperto al pubblico, in continuità con quello già organizzato da associazioni e comitati lo scorso 4 marzo”. Ecco la lettera che è stata mandata al primo cittadino:
Visto l’argomento di estremo interesse per la salute dei nostri concittadini, siamo certi che converrà con noi che tale incontro debba essere aperto al pubblico. Inoltre, per rendere più qualificata la partecipazione e più proficua la discussione, ci permettiamo di evidenziare come necessario che a tale incontro siano invitati i ricercatori dell’istituto dei tumori e dell’istituto Mario Negri, i quali avevano manifestato il loro interesse e la loro disponibilità per svolgere un’indagine epidemiologica su Accam, in particolare i dott.ri Paolo Contiero, Enrico Davoli, Giovanna Tagliabue e Alessandro Borgini.
Le ricordiamo infatti che il Suo predecessore, Farioli, all’indomani dell’incontro del 4 marzo scorso sul tema dell’analisi epidemiologica, in qualità di Sindaco di Busto Arsizio aveva inviato una lettera impegnando l’Amministrazione Comunale a promuovere un tavolo tecnico allargato a più soggetti per approfondire ulteriormente l’argomento.
E mentre si aspetta la risposta i consiglieri Claudia Cerini e Luigi Genoni accendono i riflettori su un altro problema dell’impianto, quello che riguarda i rifiuti ospedalieri. «Notiamo con preoccupazione come la nuova AIA (autorizzazione integrata ambientale) concessa da Regione Lombardia non limiti più il trattamento dei rifiuti ospedalieri al 20% del totale, come invece prevedeva la precedente AIA in via precauzionale, come pure è stata eliminata la “limitazione” di provenienza dei rifiuti urbani a livello consortile. Quindi sarà possibile per Accam accogliere i rifiuti da tutta la Lombardia (e anche oltre) e incrementare la combustione dei rifiuti sanitari. Ricordiamo che tali rifiuti sono pericolosi per l’elevata presenza di contenitori a perdere di PVC (es sacche di flebo) e questo determina una elevata introduzione di cloro che è un precursore delle diossine; inoltre i rifiuti sanitari sono anche ricchi di pile e metalli pericolosi come il mercurio». Una vicenda per la quale «chiediamo quindi al sindaco Antonelli e alla giunta di Busto Arsizio di attivarsi per chiedere all’azienda di mantenere tali rifiuti sotto i livelli di sicurezza attuali».
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