Maynor promette: “Sarò pronto per l’avvio della stagione”
Il play è tornato alla Openjobmetis dopo un grave infortunio. «Johnson? Gran tiratore. Ho spinto per riavere Eyenga. E a Las Vegas mi convinse Ferraiuolo»
Sono le parole di un ex playmaker, Claudio Coldebella, a inquadrare con precisione la figura di Eric Maynor, cavallo – anzi purosangue – di ritorno a Varese che è stato presentato quest’oggi (giovedì 18 agosto) nella sede del club biancorosso in Piazza Montegrappa. «Di lui ho notato subito la leadership – spiega il direttore generale – Fin dagli esercizi di stretching, Eric si piazza davanti al gruppo, parla, consiglia i più giovani, incoraggia i compagni. Credetemi: piccole cose da cui però traspare il carattere di una persona e di un playmaker».
E lui, Maynor, consueta catena d’oro al collo, non ha problemi a farsi bombardare di domande – mica solo il classico «Felice di essere qui» – seduto sotto la grande effige di Bob Morse, con indosso la divisa da riposo della Openjobmetis.
Maynor con Mario Oioli durante la presentazioneEric, si aspettava di vedere Max Ferraiuolo in una palestra della periferia di Las Vegas? Da quella visita nacque il suo ritorno.
«No, non me lo aspettavo. Ero andato a quell’allenamento (lo raccontiamo QUI nel dettaglio) per far vedere agli addetti ai lavori che sto bene: entro in palestra e trovo Max. Alla fine della seduta ha iniziato a dire: “Torna a Varese! Torna a Varese!” Da lì ne abbiamo parlato con il mio agente, ed eccomi qui».
Al di là del pressing di Ferraiuolo, quali sono i motivi che l’hanno convinta a giocare di nuovo con la Openjombetis?
«Diverse cose: la Serie A italiana è un campionato di alto livello, molto interessante. E qui so che la città mi piace, che la gente è appassionata e ci segue da vicino, che la società ha un’organizzazione interna capace di farti lavorare al meglio. Poi conta tanto il fatto che sia rimasto il preparatore, Marco (Armenise ndr): lui mi ha aiutato molto quando arrivai per la prima volta, giù di tono per l’infortunio. Conosce la mia storia clinica, so che insieme a lui posso tornare al meglio».
A proposito: come sta adesso?
«Mi sento bene, e anche le sensazioni di campo mi confortano. Certo, non gioco una partita da tantissimo tempo e so di dover lavorare ancora molto, però c’è il tempo necessario per arrivare in condizione per le prime partite ufficiali. Per allora sarò pronto. E domani sera a Malnate, giocherò anch’io (QUI la presentazione dell’amichevole)».
Ci parli di Melvin Johnson: qui sono tutti curiosi di scoprirlo.
«Lo conosco bene perché entrambi siamo del Maryland, ed entrambi abbiamo fatto il college a Virginia Commonwealth: è un gran giocatore e una gran persona. Ha un grande tiro da 3 punti, specialità di cui vanta il record di sempre nella nostra università. Non è poco».
E ci dica: è vero che nel ritorno di Eyenga c’è anche la sua opinione favorevole?
«Sì: sappiamo bene quali siano le capacità di Christian in difesa e in attacco. Ha un grande talento, soprattutto a livello atletico, ci potrà dare una grande mano».
Quali sono state le prime indicazioni di coach Moretti?
«Non siamo ancora entrati nel dettaglio di ciò che mi chiederà, o di come giocherà la squadra. Fino a ora ci siamo limitati a qualche chiacchierata per conoscerci, anche perché comunque in questi giorni ci stiamo già allenando a buoni ritmi. Intanto sto sfruttando queste sedute per conoscere i miei nuovi compagni e il loro modo di stare in campo, visto che molti di loro non li ho mai incontrati prima».
Un’ultima cosa: anche per lei l’assist che fece a Eyenga contro Brindisi (lo trovate QUI) è la giocata più bella della sua prima esperienza a Varese?
«Oh, sì! Anche di recente, in Maryland, c’è stata gente che dopo averlo visto su internet mi ha fatto i complimenti per quell’assist. Penso di sì, è stato il più bello».
SPECIALE OPENJOBMETIS – Mercato e amichevoli dei biancorossi
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