“Ringraziamo la comunità con i prodotti del nostro orto”

Accolti dai residenti e dalla parrocchia, il gruppo di immigranti ha coltivato un terreno incolto regalando il raccolto

immigrati regalano i prodotti dell'orto

Sono ospiti della comunità di Dumenza. L’accoglienza e le attenzioni ricevute sono state tante e tali che hanno voluto ringraziare pubblicamente e con un gesto concreto. È avvenuto domenica scorsa, 14 agosto, sul sagrato della chiesa: «Siamo qui oggi per farvi capire cosa abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto. Abbiamo coltivato questa terra, secondo le tecniche di coltivazione africane, cui abbiamo aggiunto quelle italiane. L’abbiamo fatto con l’aiuto di Laerte e di Giorgio, che ci hanno fatto arrivare ad un risultato positivo. Abbiamo piantato alcuni ortaggi e li abbiamo curati con molta attenzione. Vogliamo usare i frutti del nostro orto per aiutare la Chiesa e tutta la comunità di Dumenza. Tutti noi immigrati stiamo utilizzando questa opportunità per dire grazie a tutta l’Europa, l’Italia e Dumenza per l’aiuto datoci».

Il giovane nigeriano e i suoi compagni hanno voluto così dire grazie al parroco, don Corrado, al diacono Giorgio e alla comunità tutta allestendo  sul sagrato della chiesa parrocchiale di S. Giorgio un banchetto, dove, terminata la S. Messa, hanno offerto gratuitamente i prodotti del loro orto. Chi voleva poteva dare una offerta e il ricavato è stato donato a don Corrado per le necessità della sua chiesa.

L’orto è nato da un progetto di Agrisol, sperimentato in tutti i suoi centri di ospitalità migranti. Anche a Dumenza, infatti, il giovane agronomo Laerte, coadiuvato dal diacono Giorgio, ha insegnato ai ragazzi nigeriani a coltivare un appezzamento di terreno di proprietà della parrocchia, ormai da tempo incolto.

Agrisol ringrazia gli abitanti di Dumenza, che, con sensibilità e offerte generose, si sono presentati al banchetto dei prodotti dell’orto, donando così al loro oratorio un valido contributo e ai ragazzi nigeriani la gioia di un sorriso, di una parola e di vedere premiata la loro fatica.

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Pubblicato il 16 Agosto 2016
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