Terremoto in centro Italia: 278 morti
La prima, forte scossa intorno alle 3,35 di notte. Molti i comuni colpiti tra Lazio e Marche
Sale di ora in ora il bilancio delle vittime che sono 278 tra Arquata del Tronto, Pescara del Tronto, Accumoli e Amatrice i centri più colpiti, ma molti sarebbero ancora sotto le macerie. Il bilancio infatti è tragicamente destinato a salire.
Una forte scossa di terremoto ha colpito alle 3.35 di mercoledì 24 agosto il Centro Italia e in particolare la provincia di Rieti e quella di Ascoli. Il sisma di magnitudo 6.0 é stato avvertito anche a Roma e in molti centri di Lazio, Marche e Umbria.
Le scosse continuano: nel primo pomeriggio di giovedì una scossa del 4,3 ha causato nuovi crolli negli edifici già danneggiati ad Amatrice. Un’altra scossa forte, di magnitudo 4.5, c’era stata nella notte con epicentro ad Accumoli. Fino alle 8 di giovedì 25 agosto l’Ingv ha registrato più di 470 repliche tra le province di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, L’Aquila e Teramo.
Lazio, Marche e Umbria sono le Regioni in cui gli effetti del terremoto sono stati più devastanti. Le operazioni di ricerca e soccorso procedono ininterrottamente dalle prime ore dopo la scossa e, al momento, sono oltre 70 le persone che hanno perso la vita e un centinaio i feriti.
Attivate per attività di soccorso e assistenza alla popolazione – con allestimento di aree di accoglienza complete di cucine da campo – le colonne mobili, oltre che delle Regioni colpite, di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Molise, Toscana, Emilia-Romagna e delle Organizzazioni Nazionali di volontariato Anpas e Misericordie. Impegnata sul campo anche la Croce Rossa Italiana. Pronte a partire anche le colonne mobili di altre regioni d’Italia. Operative nelle attività di ricerca e soccorso anche le sezioni del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e numerose unità cinofile di Regioni, Province Autonome e strutture operative del servizio nazionale.
Subito operativa dopo la scossa la rete dei referenti sanitari regionali. Nei comuni che hanno subito maggiori danni, sono stati allestiti Posti medici avanzati per garantire i primi interventi sanitari alla popolazione colpita.
Su richiesta del Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con le Regioni colpite dal terremoto e grazie agli operatori di telefonia mobile e ai media, è stato attivato il numero 45500 per la raccolta di fondi attraverso l’invio di sms del costo di 2 euro. È possibile donare anche chiamando da rete fissa lo stesso numero. Il servizio è attivato con gli operatori nazionali Tim, Vodafone, Tre, Fastweb, CoopVoce, Wind e Infostrada, TWT, CloudItalia e PosteMobile. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma. Secondo le prime voci, dovrebbero tramite gli Sms solidali, si sarebbe già raggiunta la quota di 2,5 milioni di euro.
Appelli per donare sangue all’ospedale di Rieti e a tenere le reti wi-fi aperte si moltiplicano su tutti i canali di informazione.
Una colonna mobile dei vigili del fuoco di Varese è partita alla volta dell’area terremotata alle ore 7,30 di mercoledì mattina, 24 agosto. In prima battuta sono partiti in 9 per dare il primo supporto alle squadre che stanno lavorando sul posto mentre altri 11 partiranno a breve per portare una cucina da campo sul posto. Le colonne mobili sono partite da tutta Italia, ognuna con un preciso compito con l’obiettivo di creare un grande comando sul posto che possa gestire l’emergenza sotto ogni profilo.
Partite anche due Unità cinofile, composte da cane e conduttore, esperte in ricerca di persone disperse in un contesto in cui sono presenti macerie. Nelle prossime ore partiranno altri 25 tecnici, diretti ad Amatrice (RI). Le squadre appartengono a tutte e cinque le Delegazioni Lombarde del CNSAS, il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico.
Nel frattempo Facebook ha attivato la funzione che permette ai propri utenti (che si trovano in quelle zone) di segnalare la propria incolumità.
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Quella zona d’Italia è classificata come “Zona 1” – alto rischio di forti terremoti. La zona 4 è quello più basso in assoluto.
Ciclicamente ci sono continui episodi sismici e un terremoto come quello dell’Aquila è sempre una ipotesi concreta.
Ora l’impegno e lo sforzo vanno per salvare chi è rimasto sotto le macerie ed i sopravvissuti che praticamente si trovano con la vita completamente devastata.
Ma quando sarà tutto finito mi chiedo cosa servirà agli italiani per capire che le case vanno costruite con criteri antismici rigidissimi e non sempre al risparmio. Le case vecchie possono essere adattate per non crollare al primo evento sismico importante.
Sui fenomeni naturali non si scherza o non si può pensare sempre di essere low-cost, soprattutto quando abiti in certe zone. Non c’è risparmio che giustifichi la perdita di una persona cara o la devastazione della propria casa o paese per i quali si sono fatti sacrifici una intera vita.
Renzi ha parlato di momento di momento di cordoglio … solo demagogia allo stato puro.
Cosa è stato fatto per prevenire o quantomeno ridurre le vittime ed i danni dopo la tragica esperienza dell’Aquila ? Nulla!!! . Però abbiamo i quattrini per i clandestini , diamo loro gli alberghi e li manteniamo per anni con buona pace delle cooperative .
Mi aspetto da questo governo , che non stimo per nulla e che stà portando l’Italia allo sfascio definitivo , che anche tutti questi Italiani che hanno mantenuto le caste politiche per anni trovino posto anche loro negli alberghi e che gli si dia una mano per la ricostruzione non solo materiale ma anche psicologica .
Purtroppo , la storia delle classi politiche passate lo insegna , sono già destinati ad arrangiarsi od a vivere nelle tendopoli perchè le risorse sono per altri a patto che che non siano Italiani..
Vergogna !!!
@Anerio
Il suo intervento è demagogia allo stato puro.
Usa un evento catastrofico per attaccare Renzi e come al solito gli immigrati che sembrano essere diventati lo sfogatoio preferito dagli italiani che altresì tollerano benissimo evasori fiscali, ladri, mafiosi e chi più ne ha più ne metta.
La zona colpita si può benissimo rialzare (i 3 paesi maggiormente colpiti sono cittadine molto piccole, per di più disabitate durante il periodo invernale, non si sta parlando di zone densamente abitate).
Per fare questo occorre unità, adottare misure drastiche fin dall’inizio (fondi decennali di messa in sicurezza del patrimonio immobiliare), agevolazioni fiscali e tutti quegli strumenti economici finanziari sul territorio che mettono in moto il motore della ricostruzione.
Ovviamente il pensiero che nel sud italia in particolare non ci sia qualcuno che ne approfitti e pensi a rubare parte dei soldi destinati alla ricostruzione è forte. Per questo occorre vigilare, affidare i fondi alle amministrazioni locali evitando intermediari e vigilare sui risultati che devono essere verificabili periodicamente.
Il Friuli ed altre zone d’Italia duramente colpite da catastrofi naturali ce l’hanno fatta.
Lo stesso comune di Norcia (vicinissimo all’epicentro) negli ultimi anni ha messo in sicurezza gli edifici rendendoli antisismici e di conseguenza non ha subito danni.
Occorre un po’ di pragmatismo e prevenzione.
Lei invece dimostra di essere il classico italiano: strillone contro il governo di turno solo per tornaconto politico ed ovviamente dotato di pochissimo spirito di unità nazionale.
Lei rimanda alle classi politiche dimenticando che le classi politiche (tra cui nani, p……..e ed igieniste dentali) siamo noi stessi a sceglierli con il voto o peggio con il non-voto.
Che le devo dire. E’ in casi come questi come si capisce l’unità di un popolo. E’ di fronte alla tragedia che tutti fanno quadrato. Noi che si fa? Colpa di Renzi…di quell’altro o di quell’altro ancora.
Vabbè….che dire se non il silenzio (che è indice di maggiore saggezza)