Caso Molina, Marsico critica Campiotti
Il consigliere regionale ha chiesto un'audizione in Regione, ma afferma che il sindaco Galimberti dovrebbe esprimersi
Riceviamo e pubblichiamo
“In questi giorni sta tenendo banco quello che, a torto o a ragione, è diventato nell’opinione pubblica il “caso Fondazione Molina”.
Al di là del merito della vicenda, tutta da esplorare, non vi è chi non veda come il rifiuto del Presidente Campiotti, persona che ho avuto modo di apprezzare nel corso degli anni e in numerosissime occasioni, induca ad alcune domande.
La prima: la scelta di Campiotti può essere considerata una scelta corrispondente all’etica?
In altre parole, se non vi sono, come ritengo non vi siano, violazioni di legge riferibili alla sua mancata presentazione in Consiglio Comunale può dirsi allo stesso modo, ovviamente banalizzando, che la scelta operata da Campiotti sia stata una scelta ispirata “al bene” e non “al male”?
In un momento in cui la politica declina giustamente il concetto di trasparenza e la stanza del sindaco di Varese viene aperta una volta alla settimana a tutti i cittadini, proprio in virtù di questo principio, mi pare di poter affermare come la mia domanda abbia una sola ed univoca risposta: male ha fatto Campiotti a non presenziare!
Ha avuto la possibilità di dare quelle delucidazioni che, se esaustive, avrebbero potuto definitivamente chiudere la questione.
Ha scelto diversamente, avrà avuto le sua buone ragioni, ma non è stata una scelta etica.
La seconda domanda: chi chiede chiarezza sulla “questione Molina” ha di per sé un comportamento biasimevole ovvero da censurare alla stregua di chi getta fango addosso a qualcuno?
Mi pongo questa domanda perché non più tardi di qualche giorno fa Matteo Inzaghi, stimato direttore del Telegiornale di Rete55, in un suo editoriale, in buona sostanza, ha affermato questo concetto riferendosi a me o quanto meno mentre sullo schermo c’era la mia immagine.
Ovviamente dissento profondamente dalla conclusione cui giunge Matteo.
Ho presentato un’ interrogazione al Presidente della Giunta di Regione Lombardia Roberto Maroni per sapere cosa intenda fare per approfondire la conoscenza sua e dei cittadini di Varese a proposito della “questione Molina”, non certo per gettare fango addosso a chicchessia.
L’ho fatto e lo rifarei cento volte, esclusivamente per desiderio di trasparenza.
Vi è poi una questione più squisitamente politica che mi suggerisce una terza domanda: ma dove è il Sindaco Galimberti, dove è il Patrtito Democratico, in questa vicenda?
Non mi si venga a dire che “trattasi di questione marginale e il Sindaco ha cosa più importanti a cui pensare” .
Davide Galimberti ha certamente tante faccende a cui pensare ma mi auguro che non gli faccia difetto la sensibilità di occuparsi anche di questa vicenda.
Sarebbe oltremodo curioso.
Io chiedo al Sindaco di essere anche la mia bandiera in questa ricerca di trasparenza.
Io chiedo il Sindaco di essere anche il Sindaco di chi non l’ha votato.
Io chiedo al Sindaco Galimberti se il consiglio di amministrazione della Fondazione Molina ha ancora la sua fiducia.
Io chiedo al Sindaco di Varese di prendere le difese del Consiglio Comunale, di tutto il Consiglio Comunale, tenuto conto che dal Presidente non si è levata la benché minima nota di biasimo per l’audizione andata deserta.
Io chiedo al Sindaco di uscire dagli indugi a prescindere dal merito della questione perché la “moglie di Cesare non solo deve essere onesta ma deve anche apparire tale” e la decisione di Campiotti non ha certamente giovato all’immagine della signora.”
Luca Marsico
Consigliere regionale di Regione Lombardia
Vice Coordinatore provinciale di Forza Italia della Provincia di Varese
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