Le opposizioni soffiano sui tizzoni della ex-Peplos
La grande area su cui esiste un progetto di riqualificazione è al centro della polemica dopo l'incendio di questa estate e la modifica alla convenzione voluta dalla giunta Cerini. Presentato esposto alla Corte dei Conti

A 4 mesi dalla vittoria alle elezioni amministrative la giunta Cerini deve già fare i conti con un esposto alla Corte dei Conti e una segnalazione alla procura, sotto forma di dossier, preparato da un’opposizione tanto variegata quanto unita in un unico obiettivo: nessuno sconto per la sindaca e i suoi.
La tregua è durata solo il tempo del primo consiglio comunale e già a luglio, con la seduta fiume terminata alle 4 del mattino, la maggioranza ha potuto assaggiare le intenzioni delle tre liste di opposizione. Anche ieri per Mirella Cerini e i suoi non è stata una giornata facile.
Alle 15 i consiglieri Michele Palazzo di Sognare Insieme Castellanza, Marinella Colombo e Angelo Soragni della Lega Nord, Paolo Colombo e Giovanni Manelli di Castellanza al Centro, insieme a Romeo Caputo uscito dalla maggioranza con un appoggio esterno che sembra sempre meno tale, hanno annunciato alla stampa locale le mosse portate a termine dopo un’estate “infuocata”.
Tutto parte proprio dal fuoco, l’incendio che è divampato lo scorso 14 luglio all’interno dei capannoni dell’area ex-Peplos, al centro di una grossa operazione di riqualificazione iniziata con la convenzione tra i proprietari dell’area e la vecchia amministrazione guidata dall’ex-sindaco Fabrizio Farisoglio (leggi qui) e poi rimodulata dalla nuova amministrazione subentrata dopo le elezioni di giugno (leggi qui).
Le modifiche apportate alla convenzione, secondo le opposizioni, avrebbero causato un danno erariale ipotizzabile di 570 mila euro per le casse del comune. Per questo è stato presentato un esposto a nome di tutti alla Corte dei Conti perchè controlli cosa sia successo nel passaggio dalla prima alla seconda versione dell’accordo.
Poi c’è la questione dell’incendio (su cui la Procura di Busto sta indagando l’ipotesi del dolo contro ignoti, ndr) che sembrerebbe essere arrivato proprio nel giorno in cui l’amministrazione chiudeva l’accordo con la proprietà. I consiglieri di opposizione – dunque – hanno ricostruito la cronistoria della vicenda prima e dopo «con l’intento – dicono – di fornire agli investigatori uno strumento che possa rendere più facile il loro lavoro».
La giornata di ieri, infine, si è conclusa con un consiglio comunale che ha evidenziato ancora una volta la tensione che si respira tra i due versanti della sala consiliare (che tra l’altro – finalmente – verrà abbandonata a partire dalla prossima seduta a causa della scomodità, ndr).
Michele Palazzo e le sue 56 mozioni accolte e inserite all’ordine del giorno ha provato a forzare chiedendo una data certa per la discussione di una parte di queste, senza ottenere il risultato sperato. Sull’approvazione del Piano del Diritto allo Studio è stata accolta una sola delle mozioni delle minoranze dopo quasi due ore di dibattito.
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ci sono persone, sedicenti di sinistra forse rimasti fermi agli anni 70′, che vivono di “opposizione”.
quando tornerà ad esserci una maggioranza di destra, probabilmente stapperà bottiglie di spuante