L’ospedale di Somma diventa “POT”: 60 i pazienti seguiti

L'assessore regionale Gallera ha annunciato la prima importante innovazione introdotta dalla riforma. Avviato un percorso di assistenza speciale per i malati affetti da problemi cardiocircolatori

ospedale somma bellini apertura

«Una prima applicazione concreta della riforma sono i POT (Presidi Ospedalieri Territoriali). Sono 4 quelli già avviati, a Sant’Angelo Lodigiano (ASST Lodi- ATS Citta’ Metropolitana), Somma Lombardo (ASST Valle ASST Olona – ATS Insubria), Soresina (ASST Cremona – ATS Valpadana e Orzinuovi (ASST Franciacorta – ATS Brescia), mentre a breve ne partiranno alti 7 già finanziati con oltre 22 milioni di euro».

L’assessore al Welfare regionale Giulio Gallera, elencando i piccoli progressi realizzati nel piano di attuazione della riforma della Sanità entrata in vigore nel gennaio scorso, ha annunciato l’avvio della prima novità in campo assistenziale a Somma Lombardo. Il Bellini da tempo era stato scelto per avviare una nuova tipologia di assistenza integrata tra ospedale e territorio.

Un finanziamento di 20.000 euro nel 2014 ( su uno stanziamento complessivo di 800.000 euro per i 4 ospedali) per la realizzazione della centrale operativa era stato il segnale dell’avvio del progetto in cui sarebbero stati coinvolti 400 pazienti cronici da seguire in modo innovativo.

L’avvio dell’innovazione, però, non è mai stata annunciata. La partenza è avvenuta in sordina e solo le parole dell’assessore hanno permesso di conoscere l’attuazione di un progetto che si attendeva da due anni «Siamo orgogliosi di essere fra le prime Asst ad aver cominciato il percorso Pot. A Somma Lombardo infatti è iniziata la fase di reclutamento dei pazienti affetti da scompenso cardiaco e vascolare. Il modello troverà piena esplicazione nei prossimi mesi – d’intesa con Ats – quando formalizzeremo il Poas» sottolinea la Direzione dell’Asst Valle Olona

 Il progetto POT di Somma Lombardo è finalizzato a sviluppare una migliore gestione del paziente cronico complesso attraverso la presa in carico dell’individuo in stretta collaborazione tra ospedale e territorio.

Differenti sono le modalità di presa in carico del paziente: segnalazione da parte del medico di base, dopo ricovero per riacutizzazione della patologia o dopo ciclo di riabilitazione degenziale. A seconda delle caratteristiche cliniche del paziente sono previsti percorsi differenti.

Di norma per i pazienti dimessi dopo un evento acuto, viene programmato un controllo entro il primo mese e successivamente ogni 3 – 6 mesi a seconda della gravità, per i pazienti che presentano maggiori problematiche di compliance alla terapia è previsto il contatto telefonico domiciliare grazie alla collaborazione con un gruppo di volontari della LILT.

L’accesso dei pazienti al servizio è diretto, senza necessità di appuntamento presso il CUP sia per le visite ambulatoriali che per eventuali controlli strumentali eseguibili presso la struttura complessa di medicina generale e cardiologia riabilitativa di Somma Lombardo ed Angera.

Ad oggi sono seguiti regolarmente circa 60 pazienti con scompenso cardiorespiratori cronico, 12 di questi pazienti vengono monitorizzati tramite contatto telefonico domiciliare.

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Pubblicato il 29 Settembre 2016
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