Mascioni, la parola passa al sindacato
Dopo la bocciatura da parte dei lavoratori, tocca ai rappresentanti sindacali formulare una nuova proposta tenendo fermo il numero degli esuberi che fa parte del piano concordatario

Si è tenuto in Provincia di Varese l’incontro tra i sindacati dei tessili e i rappresentanti della Mascioni spa, azienda di Cuvio in concordato preventivo in continuità il cui piano di ristrutturazione è stato bocciato nei giorni scorsi dai lavoratori riuniti in assemblea. L’azienda, che fa parte del gruppo Zucchi, attraversa una fase di crisi strutturale che si protrae da almeno quattro anni. La riduzione dei costi, contenuta nella proposta fatta ai lavoratori, si basava sul taglio di circa 100 posti di lavoro, con prepensionamenti, mobilità volontaria, incentivi all’esodo e sospensione del contratto aziendale per tre anni.
Durante l’incontro in Provincia, l’azienda ha passato la palla al sindacato affinché faccia a sua volta una proposta nuova che, a questo punto, oltre ad essere diversa dalla precedente deve tener conto del fatto – come si è già scritto – che i margini di manovra sono quasi inesistenti. Gli esuberi previsti, infatti, fanno parte del piano concordatario che l’azienda si è impegnata a rispettare nei confronti dei creditori per garantire le condizioni necessarie alla sua permanenza nel mercato di riferimento.
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