“Militanti Pd sono pronti a celebrare le unioni civili”
Il Partito Democratico cittadino replica al sindaco, che si è rifiutato di celebrare un'unione civile tra persone omosessuali. "Se anche assessori si rifiutano, ognuno deve spiegare il suo rifiuto"
Fa discutere la scelta del sindaco di Gallarate Andrea Cassani di non celebrare unioni civili omosessuali: è una posizione che l’esponente leghista aveva già anticipato nei mesi scorsi e che – sembra – sia condivisa anche dalla sua giunta (almeno stando alle parole di Cassani), in linea con l’immagine che lo stesso sindaco ha sempre voluto trasmettere. Riceviamo e pubblichiamo qui il comunicato del Partito Democratico cittadino, che prende posizione sulla vicenda
Il sindaco Cassani non si sente di celebrare le unioni civili.
Perché?
Generici motivi di coscienza e di coerenza al programma elettorale.
Beh, allora delegherà i suoi assessori alle celebrazioni!
No, Cassani anticipando incredibilmente le scelte di coscienza di 7 assessori, non crede che nessuno sarà disponibile. Insomma lui avrebbe libertà di coscienza, la sua Giunta un po’ meno.
Risultato: in una città di 53.000 abitanti nessun rappresentante della maggioranza celebrerebbe unioni civili, disapplicando di fatto una legge dello Stato.
Ancora una volta la foga ideologica del Sindaco si nutre solo di slogan senza fare i conti con la realtà.
Le unioni civili approvate dal nostro Parlamento non sono infatti un matrimonio, riferendosi all’art. 2 della Costituzione e non al 29. Esse non riguardano il delicato tema della filiazione e non conferiscono diritti dei contraenti in merito ai figli. La stessa formula dell’unione non fa nessun cenno all’essere marito e moglie ma alla “dichiarazione costitutiva di unione civile tra persone dello stesso sesso”.
L’unione conferisce ai due contraenti diritti (all’eredità, alla pensione di reversibilità e al mantenimento, all’accesso alle reciproco informazioni sanitarie) e doveri (l’assistenza morale e materiale, alla coabitazione ed entrambi sono tenuti a contribuire ai bisogni comuni, in base alle proprie possibilità).
Cassani è Sindaco di tutti i Gallaratesi, non basta che citi generiche ragioni di coscienza , occorre che spieghi nel merito ai suoi concittadini perché ravvisi nelle unioni civili motivi validi per non applicare la legge. E non basta che lo faccia il solo Cassani, occorre che ciascun assessore spieghi per filo e per segno il suo rifiuto, ammesso che il Sindaco sia stato davvero interprete della coscienza di ciascun membro di Giunta.
In attesa di una risposta molti cittadini, così come numerosi componenti del Partito Democratico di Gallarate, sono disponibili a essere delegati dal Sindaco alla celebrazione delle unioni civili per evitare che le strumentalizzazioni ideologiche di Cassani gettino su tutta la nostra comunità l’ombra di atteggiamenti discriminatori che non rappresentano i gallaratesi.
Il circolo PD di Gallarate
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se il sindaco e la giunta di Gallarate non vogliono celebrare matrimoni gay, non devono certo rendere conto al Pd: semplicemente, perderanno i voti degli omosessuali che si faranno sposare dai consiglieri di sinistra.
alla fine, tutti avranno quello che cercano.