“Non saremo la periferia della metropoli milanese”

Prima riunione della commissione Urbanistica. L'assessore Civati ha presentato le linee per la revisione del Pgt

Il fascino delle antiche case di ringhiera - foto di Antonella Martinelli

Recupero del patrimonio esistente, azzeramento del consumo di suolo e partecipazione dei cittadini. Queste sono state le parole d’ordine del centro sinistra durante la campagna elettorale per ciò che riguarda l’urbanistica.

Anche per queste ragioni la seduta di oggi della nuova Commissione Urbanistica, convocata per l’illustrazione degli indirizzi della variante al Piano di Governo del Territorio era attesa con interesse.

“La modifica del piano è necessaria non per ragioni ideologiche ma perchè la città è immobile e impermeabile al cambiamento. – ha spiegato l’Assessore all’Urbanistica Andrea Civati – Varese ha di fronte una grande sfida: non ridursi a periferia della metropoli milanese ma attrarre energie umane e investimenti”.

Il compito che aspetta la Commissione e il Consiglio comunale non è facile però già in questa prima seduta sono state presentate alcuni cambiamenti di rilievo: “Obiettivo principale sarà la rigenerazione urbana, favorendo il recupero delle aree dismesse e dell’ingente patrimonio edilizio vetusto e non più abitato. – ha affermato l’Assessore – Oggi il PGT impone ai proprietari oneri eccessivi rendendo il recupero di fatto irrealizzabile. Se rendiamo appetibile la riqualificazione, non ci sarà alcun bisogno di consumare nuovo suolo”.

Recupero del patrimonio esistente e azzeramento del consumo di suolo saranno quindi le colonne portanti della revisione ma non ci si limiterà a questo: “Sarà rivisto il meccanismo della perequazione e del vincolo sugli immobili edificati prima del 1953: oggi migliaia di edifici senza alcun valore sono bloccati imponendo ai cittadini costi per burocrazie e professionisti. Sarà il Comune a catalogare gli edifici realmente meritevoli di tutela invertendo l’onere imposto dall’attuale PGT”.

In commissione è stato affrontato anche il sistema partecipativo che permetterà ai varesini di incidere sul piano. Verranno infatti istituite 10 assemblee di quartiere che con il supporto di tecnici comunali elaboreranno delle proposte “dal basso”: nei prossimi giorni l’amministrazione presenterà le modalità di adesione.

“Vogliamo coinvolgere non solo i cittadini ma anche gli operatori professionali che ogni giorno lavorano con il piano”. Nella discussione si è affacciata anche la questione della cosiddetta “Grande Varese”, cioè quell’area vasta che comprende i Comuni limitrofi a Varese: “La nostra città deve riacquistare un ruolo di riferimento per quest’area coinvolgendo nella pianificazione tutti i Comuni dell’area che sono tutt’altro che estranei dalle nostre scelte”.

Sono intervenuti alla Commissione anche i rappresentanti dell’opposizione che hanno dimostrato un intento collaborativo: “Sulla semplificazione delle norme noi ci saremo certamente” – ha detto Paolo Orrigoni, mentre l’ex Assessore Binelli ha sottolineato che “alcune modifiche possono essere discusse anche se non si colgono le ragioni di una modifica generale”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Settembre 2016
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