Rallenta l’export nel primo semestre
Lo scenario mondiale è in crescente difficoltà e l’industria varesina ne risente: 4,3% in meno rispetto ai primi sei mesi del 2015

Lo scenario mondiale è in crescente difficoltà e l’industria varesina ne risente. Il primo semestre 2016 si chiude con un rallentamento dell’export provinciale: –4,3% rispetto ai primi sei mesi del 2015. I dati sono ancora limitati ai primi due trimestri e una visione complessiva del commercio internazionale locale la si potrà avere solo a fine anno, quando verranno fatti i conti a consuntivo. Non è detto dunque che non si possa assistere ad un recupero da qui a dicembre rispetto ai 4,8 miliardi di euro di valore assoluto registrati in questi mesi. Per avere un’idea del trend generale, va detto che a scendere, ad un ritmo maggiore, sono le importazioni: -9,6%, a quota 2,9 miliardi. Il risultato è, dunque, un saldo commerciale positivo per 1,9 miliardi, in aumento del 5,1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. A dirlo è la rilevazione dell’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese effettuata sugli ultimi dati Istat usciti nei giorni scorsi.
Rimane positivo il saldo commerciale: 1,9 miliardi, in aumento del 5,1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa
Tra i settori manifatturieri maggiormente presenti in provincia di Varese vanno in controtendenza rispetto all’andamento generale sia quello chimico e farmaceutico, che crescere del 2,2% raggiungendo un valore delle esportazioni di 518,4 milioni di euro; sia quello della gomma e materie plastiche: 452,9 milioni di euro, ossia il 2,7% in più in confronto ad un anno fa. Cala ancora, così come nel primo trimestre, il metalmeccanico che rappresenta il 60% dell’export locale. Le imprese del settore hanno venduto beni all’estero per un valore di 2,9 miliardi, l’8,1% in meno rispetto ai record del primo semestre 2015. All’interno del settore metalmeccanico a tenere sono i macchinari (stabili con un +0,1%) e i prodotti in metallo (che registrano un +2,3%). In discesa, il tessile e abbigliamento: -2,6%, per un valore delle esportazioni che si attesta a 397,7 milioni di euro.
Tra i settori più di nicchia vanno bene il legno (+16,1%) e l’alimentari e bevande (+9,9%).
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