Sulla via delle cappelle, in marcia per invocare la pace
Si svolgerà domenica 2 ottobre, anche in caso di pioggia, la passeggiata che vede uniti i fedeli di diverse religioni. Ognuno porterà il suo contributo per promuovere la fratellanza

In marcia a lungo il sentiero delle cappelle al Sacro Monte di Varese per la pace. È l’iniziativa che svolgerà domenica 2 ottobre, organizzata da varie comunità religiose locali: la comunità Baha’i di Varese, il gruppo buddista, le chiese cristiane, la comunità ebrea e quella islamica.
Il ritrovo è previsto alle 14.30 alla Prima Cappella e l’arrivo alle 15.45. Qui, ogni comunità religiosa porterà il proprio contributo in favore della pace e partirà il percorso che prevede tappe artistiche e performances.
L’idea della marcia prende spunto dall’attacco alle torri gemelle l’11 settembre 2001: « A quindici anni da quei tragici attentati di New York e Washington che furono usati per dare inizio a quella che oggi oramai tutti riconoscono essere la terza guerra mondiale, sia pure a pezzi (come la chiama papa Francesco). Da allora il rumore della guerra è diventato una costante della vita delle nostre comunità e che ha già provocato alcuni milioni di morti, decine di milioni di profughi e immense distruzioni. Ma quei giorni furono usati anche per rilanciare il dialogo tra le religioni e l’impegno per la pace. Mentre veniva dispiegata la più grande macchina da guerra che la storia abbia mai registrato, compresi potenti media che hanno soffiato sul fuoco dell’odio e hanno diffuso l’idea della “guerra di religione”, dal basso, uomini e donne di pace, teologi, giornalisti, studiosi, associazioni, lanciarono con un appello l’idea di una Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico che, da allora, è diventata un appuntamento fisso della nostra vita sociale, coinvolgendo singoli, comunità religiose, e istituzioni a tutti i livelli, dai comuni alla Presidenza della Repubblica.
Siamo così giunti alla nostra V edizione, che si terrà, anche quest’anno il tema è: «Misericordia, diritti: presupposti per un dialogo costruttivo».
La comunità ebraica promuove l’appello sottoscritto da 500 personalità israeliane in favore dei Palestinesi: «Israele è ad un punto di svolta. La situazione attuale è disastrosa. Il protrarsi dell’occupazione opprime i palestinesi e alimenta un ciclo ininterrotto di spargimento di sangue. …. La nostra migliore speranza per il futuro – il tragitto più sicuro verso la sicurezza, la prosperità e la pace – risiede in una soluzione negoziata del conflitto israelo-palestinese che conduca alla creazione di uno stato palestinese indipendente accanto e in rapporti di buon vicinato con lo Stato di Israele….».
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