Carta dei diritti, la Cgil di Varese raccoglie 48mila firme
La raccolta è andata avanti ininterrottamente per sei mesi in tutta la provincia. Umberto Colombo: «Un grazie allo straordinario impegno dei nostri delegati, attivisti e a tutto l’apparato della Cgil»

Dopo la campagna di raccolta firme per l’indizione dei tre referendum abrogativi su voucher, norme che impediscono il reintegro in caso di licenziamento illegittimo e norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti, per cui erano state raccolte in provincia 48.000 firme (16.000 per ogni quesito referendario) si è conclusa anche la raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la ”Carta dei Diritti Universali del Lavoro”.
«Siamo soddisfatti – dichiara Umberto Colombo (Foto sopra), segretario della Cgil di Varese – per le tante adesioni: 16.565 firme raccolte in provincia (di cui 16.025 certificate) per la Carta dei Diritti Universali del Lavoro che si aggiungono alle 48.000 a sostegno dei tre referendum». Un bel risultato che si unisce a quello raggiunto a livello nazionale a sostegno della Carta dei Diritti Universali (oltre 1 milione e 150 mila firme).

Le firme sono state portate da Varese a Roma e consegnate da Susanna Camusso alla presidente della Camera Laura Boldrini; consegna che simbolicamente ha coinciso con i festeggiamenti dei 110 anni della Cgil. «Questo risultato – continua Colombo – dimostra quanto sia condivisa la nostra proposta per un’idea di lavoro da tutelare valorizzando la funzione sociale, ridando diritti, democrazia e dignità ad un mondo del lavoro sempre più frantumato».
«Le firme raccolte – prosegue Colombo – sono state il risultato delle innumerevoli iniziative e dei gazebo organizzati grazie allo straordinario impegno dei nostri delegati ed attivisti, di tutto l’apparato della Cgil, nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, nelle leghe dei pensionati, nei mercati, nelle piazze, negli ospedali, all’aeroporto di Malpensa, agli eventi pubblici e alle manifestazioni, quali ad esempio il Varese Pride e la festa provinciale dell’Anpi».
La raccolta della Cgil è andata avanti ininterrottamente per sei mesi in tutta la provincia. «È un impegno che deve continuare – conclude il segretario provinciale della Cgil – per realizzare il nostro progetto che porti ad un nuovo statuto delle lavoratrici e dei lavoratori per i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia contrattuale e lavorativa prestata. Vogliamo rimettere, anche a Varese, al centro del dibattito politico e culturale il tema del lavoro a partire dai diritti delle persone. Ci pare il modo migliore per ringraziare le migliaia di lavoratori, pensionati e cittadini che con la loro firma sostengono la nostra battaglia».
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