Confartigianato: “Sconti su Pedemontana per incentivare l’uso”
Gli artigiani intervengono nel dibattito in atto sul futuro dell'opera. ". Tornare indietro non si può, ma forse bisognerebbe ripensare il progetto in termini imprenditoriali"
Nel dibattito sul futuro di Pedemontana, interviene anche il presidente di Confartigianato Imprese Varese, Davide Galli.. L’associazione che riunisce gli artigiani punta l’attenzione sulle ricadute dell’opera per le imprese
La Pedemontana non è ancora terminata – chiediamo al presidente Antonio Di Pietro quando lo sarà – e già affoga nelle polemiche. Che, però, non ci interessano. Quello che guardiamo da vicino è il lavoro delle imprese, perché è anche a loro che deve servire un’infrastruttura come questa. Un’impresa più veloce, libera dal traffico e dai semafori, rapida nel raggiungere i clienti e i fornitori, sicura di non trovare ostacoli sulla propria strada, finalmente libera di lavorare con serenità è un’impresa competitiva. Adeguata ad affrontare con spirito nuovo quest’epoca dove tutto deve muoversi senza sprechi di tempo.
Sono questi gli obiettivi che deve centrare la Pedemontana: agevolare e rendere più fluido il traffico, decongestionare le strade, facilitare la vita alle imprese. E allora facciamo una proposta: allo sconto assicurato ai pendolari e agli utenti abituali, uno sconto premiante, perché non introdurre un incentivo economico per favorire l’utilizzo di Pedemontana da parte delle imprese? Non possiamo accettare che i vantaggi ottenuti con un’arteria che deve essere all’altezza delle sfide del mercato siano annullati da costi elevati e da pedaggi insostenibili. Anche perché Pedemontana è già stata pagata abbondantemente con i tributi versati da imprese e cittadini.
Il territorio della provincia di Varese è complesso, densamente abitato: caricare e scaricare le merci non è facile, le distanze non sempre sono lunghe ma spesso – proprio perché ci si può affidare quasi solo a strade provinciali – i tempi sono devastanti, al punto da azzerare la competitività e alzare i costi a carico delle aziende. Questo è il problema che Pedemontana dovrebbe risolvere. Che poi è un problema legato tanto alla crescita dell’impresa quanto al benessere dei cittadini, all’attrattività del nostro territorio e alla sua efficacia logistica.
Dobbiamo considerare il fatto, poi, che quando si decise di fare pagare il pedaggio su tutta la Pedemontana – svincoli compresi – la crisi era iniziata, ma non aveva ancora smembrato il tessuto imprenditoriale del territorio e le tasche dei cittadini. I pedaggi, quindi, si devono ridurre perché così come sono raggiungono solo l’obiettivo di tenere lontano da questa arteria macchine, furgoncini e camion. Tenere lontana l’economia e il suo rilancio. Lontani anche i potenziali investitori e chi, in questo territorio, ci crede. Lo stanziamento originario di 1 miliardo e 200 milioni di euro è troppo, inaccettabile, per una strada vuota che non riesce ad assolvere al suo compito di essere un vero plus per la nostra provincia.
Dunque, non vogliamo che Pedemontana resti deserta (con conseguente travaso del traffico commerciale sulle strade provinciali) e non vogliamo, però, che le imprese siano costrette a sostenere ulteriori costi di tempo. Tornare indietro non si può, ma forse bisognerebbe ripensare il progetto in termini imprenditoriali dove sul tavolo si mettono sempre costi e ricavi.
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