FS vuole riprendersi i treni lombardi, ma a Milano non tutti sono d’accordo
L'ad Mazzoncini ha detto che FS vorrebbe investire, Pirellone e FNM sbarrano la strada a una possibile cessione di Trenord
Da alcune settimane si discute del futuro di Trenord alla luce di un interesse del Gruppo FS per il trasporto regionale in Lombardia. «Nuovi investimenti», che significherebbe una maggiore presenza in Trenord della “statale” Trenitalia, a scapito di Ferrovie Nord Milano.
Il servizio ferroviario – sia sui binari delle FS sia su quelli di FNM, le vecchie “Nord” – è gestito da un’unica società, Trenord, che è una società partecipata in modo paritetico da Trenitalia (Gruppo FS) e da Ferrovie Nord Milano, società controllata da Regione Lombardia (ma anche quotata in borsa).
La proposta è arrivata da Roma a fine settembre, dai nuovi vertici FS, che non hanno risparmiato critiche dure al sistema ferroviario lombardo. «Che Trenord sia incastrata in una governance che non funziona è evidente» ha detto Renato Mazzoncini, ad di FS, riferendosi alla società in cui FS detiene metà del controllo. «Vedremo se la Lombardia intende beneficiare dei grandi investimenti che stiamo mettendo in campo».
Parole che hanno fatto intravvedere un interesse a prendere in mano Trenord, una mossa che già in passato le FS avevano vagheggiato: la Lombardia è forse l’unica Regione d’Italia ad avere un servizio ferroviario che copre l’intero territorio, con treni sull’arco dell’intera giornata, fin nelle aree più periferiche (come la Valtellina, per fare un esempio). Uno scenario che è in parte paragonabile ad altre aree metropolitane italiane ma che non ha veri eguali: per FS il bacino lombardo è (ri)diventato appetibile, semplicemente perchè è uno dei pochi posti d’Italia in cui girino ancora treni locali al di fuori della periferia delle grandi città.
Roberto Maroni nel 2014 con Vincenzo Soprano e Mauro Moretti, allora ai vertici di Trenitalia e gruppo FS, che detengono il 50% della partecipazione in TrenordDi fronte all’interesse di FS, in passato il governatore Roberto Maroni aveva mostrato una qualche disponibilità, tenuto conto anche che – per quanto il servizio sia esteso – il trasporto ferroviario locale rappresenta sempre un terreno scivoloso per la politica. Ma l’uscita di fine settembre di Mazzoncini aveva già visto una replica piuttosto aspra dell’assessore ai trasporti Alessandro Sorte, di Forza Italia: «Gli investimenti per ora sono solo slide». Dalle file dell’opposizione il Pd ha ribadito che la governance di Trenord – partecipata da due società, Trenitalia e FNM, con quote pressochè identiche – non è chiara.
A ri-tracciare la linea è ora anche la stessa FNM: «Come ho più volte ribadito, non esiste alcuna trattativa finalizzata alla cessione di quote di Trenord», ha ribadito il presidente di FNM SpA Andrea Gibelli, che tra una settimana esatta (martedì 25 ottobre) presenterà il piano strategico di Ferrovie Nord Milano (Gibelli ha ricordato che Maroni è stato invitato). Il presidente di FNM conclude con un messaggio chiaro: «Il perimetro del dialogo con Ferrovie dello Stato è e sarà esclusivamente l’interesse di Trenord, in termini di investimenti e breve e medio periodo, per completare l’acquisto di materiale rotabile con l’obiettivo di un significativo miglioramento del servizio ferroviario in Lombardia». Mentre nel frattempo – diversa dall’ipotesi “romana” proposta da FS – rimane aperta l’ipotesi di una fusione “milanese”, tra Trenord e ATM. Uno scenario di cui si parla da anni e ritornato in auge anche a settembre 2016.
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TreNord mi sembra una di quelle famose scatole cinesi con una moltitudine di aziende partner, una dentro l’altra, in una struttura a cipolla che tutto rende fumoso e nasconde. Un buon meccanismo per far sparire fior di soldi pubblici e dare appalti ai soliti amici.
Del resto fino ad oggi hanno avuto amministratori delegati imbarazzanti.
La gestione di trenord e’ scandalosa. Treni in orario praticamente non ce ne sono, si va’ dai 10 minuti alle’ora piena su tragitti di 50 minuti. Il servizio clienti penoso… 2 mesi per avere la tessera io viaggio e per un duplicato bisogna pregare dio che gli sportelli ne abbiano una a disposizione (e con oggi siamo a quasi 7 giorni senza che Garibaldi o Cadorna ne abbiano).
C’è anche da dire che in Lombardia il trasporto pubblico ferroviario funziona MOLTO meglio che in altre regioni, nonostante tutto. Basta attraversare il Ticino per rendersi conto che la nostra realtà è cmq molto migliore di altre.
Fatto salvo il discorso manutenzione, qui particolarmente carente (lo si vede molto, troppo spesso). Però le frequenze ci sono, anche in morbida, su tutte le linee; anche la domenica si viaggia senza “buchi” di orario. Roba che altri si sognano.