La street art ridisegna Varese: una mostra racconta Urban Canvas

WgArt.it presenta al Castello di Masnago gli artisti che hanno realizzato i ventiquattro murales sparsi per la città in un dialogo tra arte e contesto urbano

[Di]Segni Urbani al Castello di Masnago

Dalla curiosità, allo stupore fino all’ammirazione. L’arte di strada, ovvero quella che esce dai confini più canonici della tradizione per esprimersi nel contesto urbano, entra immediatamente in relazione con il pubblico. Il passante, anche e soprattutto casuale, è coinvolto nel processo creativo fin dall’inizio, e può osservare come nasce e si realizza un’opera perché il palcoscenico è la città ed è per tutti. Nonostante sia annoverata come un’arte giovane, la tradizione della street art vanta ormai un grande e lungo bagaglio di esperienza. Varese da oltre un anno e mezzo è un grande museo a cielo aperto grazie al lavoro dell’Associazione WgArt.it che ha coinvolto artisti di street art a realizzare un loro lavoro all’interno del progetto Urban Canvas in collaborazione con il Comune di Varese. Ventiquattro spazi urbani sparsi per la città sono stati la cornice ideale per altrettanti artisti, che hanno scelto il tema e realizzato ad hoc le loro opere.

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Regista di tutto questo immenso lavoro è Ileana Moretti, di professione architetto e mamma, che ha saputo trasformare la curiosità per questa particolare espressione d’arte in un importante progetto che dalla strada approda al Museo Castello di Masnago. La mostra [Di] Segni Urbani, in corso fino al 28 ottobre presenta gli artisti coinvolti in questi mesi presentando sia il lavoro realizzato in città che il loro percorso di ricerca artistica.

Ecco quindi l’opera del tedesco 1010 che a Varese ha lavorato in via Trentini realizzando uno dei suoi lavori in prospettiva, di 108 al secolo Guido Bisagni che in via Doniga ha scelto per la città un dei suoi murales ispirati a Kandinsky vicino a Eleuro, Giulio Vesprini e ReFreshInk. In via Speri della Chiesa nel cuore d i Varese i murales sono firmati da Urbansolid, SeaCreative e Luigi Vine Semeraro.

Sulla grande rotonda di viale Belforte hanno lavorato Giorgio Bartocci, Etnik, Bosoletti, Luigi Vine Semeraro, Andrea Ravo Mattoni e SeaCreative.

Christian Rebecchi e Pablo Togni, in arte, NeverCrew hanno realizzato una grande balena avvolta in un panno rosso e bianco nella rotonda del Gaggianello. Domenico Romeo e Kraser sono stati i protagonisti dei murales in via Catellini. Mr Wany e Borse hanno dialogato con i muri di via Rosolino Pilo mentre Centina, DissensoCognitivo, Mr. Fijodor e Corn 79 con quelli di via Berni. Combo di artisti ha lavorato in zona stadio mentre via Pietro Micca accoglie le opere di Ale Senso, Carmine Bellucci e James Kalinda.

In mostra un’interessante mappatura della città mette in relazione queste opere d’arte contemporanea con i “murales” più antichi, ovvero gli affreschi realizzati nel XVII secolo, le meridiane e i dipinti realizzati in vari luoghi di Varese.

Se la città “equivale ad un museo” come diceva Numford, Varese, grazie ad Urban Canvas e WgArt.it, è un museo prezioso e unico che fa della street art la sua collezione a cielo aperto.

[Di] Segni urbani
Castello di Masnago
Via Cola di Rienzo, 42, 21100 Varese VA
Telefono: 0332 820409
WgArt.it

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erika@varesenews.it
Pubblicato il 07 Ottobre 2016
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